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Covid: nell’Astigiano 600 sanitari “no vax”

120 sono dipendenti dell’Asl AT, gli altri professionisti o dipendenti di Asl fuori dal territorio, ma stanno ricevendo l’ultimatum per mettersi in regola

Sono 600 i sanitari, residenti sul territorio di competenza dell’Asl di Asti, che non si sono ancora vaccinati contro il Covid-19. Ben 120 sono dipendenti diretti dell’azienda sanitaria, mentre i restanti o lavorano per altre Asl, oppure svolgono la professione privatamente.

Dottori, infermieri, oss, biologi, psicologi, veterinari, tanto per dirne alcuni, che nonostante abbiano avuto la possibilità di vaccinarsi per primi non l’hanno fatto nonostante l’obbligo.

È l’Asl AT a confermare i numeri del caso, ma non le percentuali di appartenenza, e a spiegare l’iter che verrà adottato da qui in avanti.

«Già da qualche settimana – spiegano dall’Asl – abbiamo iniziato a spedire pec e raccomandate a questi soggetti invitandoli a produrre una documentazione che spieghi il motivo per cui non si siano vaccinati nonostante l’obbligo previsto dal decreto. Seguirà l’invito per la convocazione alla vaccinazione che dovrà essere effettuata entro 15 giorni dal ricevimento della raccomandata».

Se questi 600 sanitari non si sottoporranno alla vaccinazione si apriranno due scenari: i dipendenti dell’Asl verranno ricollocati a mansioni che non prevedono il contatto con il pubblico o con i pazienti, ammesso che esista questo ripiego. Altrimenti saranno sospesi, senza stipendio, almeno fino al 31 dicembre. Gli altri sanitari, che lavorano in proprio, saranno segnalati ai rispettivi ordini professionali che decideranno come procedere. I dipendenti dell’Asl AT sono circa 2.100, quindi i non vaccinati sono una netta minoranza. Ma l’Asl, dopo aver avuto molta tolleranza verso di loro, ora ha deciso che il tempo dell’attesa è abbondantemente scaduto.

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