Ricoverati nella notte
Sta precipitando la situazione all’interno della casa di riposo di Rocchetta Tanaro. Dopo i sei ricoveri di anziani positivi al Covid 19 avvenuti giovedì e il secondo decesso registrato nella giornata di ieri, nella notte appena trascorsa è stato richiesto un intervento di urgenza per ulteriori sei ricoveri di altri ospiti particolarmente gravi che presentavano tutti i sintomi del virus così pericoloso per le persone anziane.
Intervenuti anche i carabinieri
Nella notte, infatti, si è assistito ad un dispiegamento di ambulanze allestite per il trasporto di persone contagiate con la presenza anche di una pattuglia di carabinieri e del sindaco del paese, Massimo Fungo.
Esasperato il personale che lavora all’interno della struttura, che da molti giorni, ormai, resiste come in trincea per far fronte a quella che sembra una vera ecatombe di contagi. «A dir la verità di tamponi non ne sono stati ancora fatti all’interno della struttura – afferma Ferdinando Ferrigno, funzionario Uiltucs – Dopo i ricoveri nella notte, al personale è stato assicurato che oggi pomeriggio verranno eseguiti i tamponi su tutti gli ospiti ed entro domani su tutto il personale sanitario che lavora lì dentro. Ma anche senza tamponi, sono evidenti i sintomi riconducibili al Covid-19 sulla maggioranza degli anziani ospitati. Con sole differenze nella gravità».
Le Oss dormono in struttura da una settimana
Esemplare la decisione di un gruppo di assistenti che, quando hanno compreso la gravità dell’estensione del contagio, hanno scelto di non tornare più a casa. Così come riferisce il sindacalista Ferrigno, da una settimana vivono notte e giorno dentro la casa di riposo per evitare di diventare vettori del virus all’esterno ma anche per non abbandonare gli anziani ospiti proprio nel momento di maggior bisogno. I primi giorni hanno dormito sui materassi nei corridoi, poi, dopo opportuna decontaminazione, hanno preso il posto dei letti che si sono svuotati. Altro personale, invece, è già in mutua perchè presenta sintomi riconducibili al Covid 19 e, infine, un’altra parte di assistenti torna a casa ma si è imposta un’autoquarantena fra le mura domestiche.
«Noi come sindacato abbiamo sostenuto gli appelli delle lavoratrici e dei lavoratori interni che non venivano ascoltati dalle istituzioni. Giovedì la Uiltucs ha inviato le segnalazioni all’Asl di Asti e, per conoscenza, anche alla Prefettura» conclude Ferrigno.