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«Crediamo di aver scoperto tutto, ma conosciamo solo il 5% dell’Universo» [photogallery]

La fisica Nadia Pastrone ha incontrato gli studenti al Teatro Alfieri in occasione dell’evento organizzato dal Comune in collaborazione con Soroptimist International, Zonta Club e Inner Wheel

Il Comune di Asti, in collaborazione con i club di servizio Soroptimist International, Zonta Club e Inner Wheel, mercoledì a Teatro Alfieri ha proposto agli studenti delle scuole superiori una mattinata molto stimolante. L’incontro con la ricercatrice astigiana Nadia Pastrone preceduto dallo spettacolo “La forza nascosta – Scienziate nella fisica e nella storia”, dedicato a scienziate del Novecento. Nato dalla collaborazione tra le ricercatrici Anna Ceresola, Nora De Marco, Simonetta Marcello e la stessa Nadia Pastrone, è stato messo in scena da Emiliana Losma, esperta di storia delle donne, Rita Spada, fisica esperta di innovazione, Elena Ruzza, attrice e drammaturga, Fè Avouglan, soprano, con Diego Mingolla al pianoforte, diretti da Gabriella Bordin.

Lo spettacolo

Uno spettacolo che ha mostrato in modo realistico e poetico le difficoltà affrontate nel secolo scorso da Marietta Blau, Chien-Shiung Wu, Vera Cooper e Massimilla Baldo Ceolin: illuminate scienziate, donne straordinarie che hanno dedicato la propria vita alla fisica e grazie a cui, in questo campo, si sono aperti nuovi orizzonti.
In platea anche le presidenti di Soroptimist e Zonta, rispettivamente Mariella Saracco e Ornella Stella, la vicepresidente di Inner Wheel, Augusta Mazzarolli, il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore Paride Candelaresi e il presidente di Asti Musei Francesco Antonio Lepore.
“La forza nascosta” è stato una sorta di filo che ha unito un gruppo di fisiche e scienziate a un gruppo di artiste. «Un progetto – ha poi spiegato dal palco Nadia Pastrone – nato per raccontare la scienza, la vita delle scienziate e il secolo scorso, importantissimo per la fisica e per la nostra storia».

Le parole di Nadia Pastrone

Nadia Pastrone, dialogando con Elena Ruzza, si è quindi raccontata, ha mostrato foto, ricordato nomi. Nata ad Asti nel 1960, da bambina amava giocare, osservare la natura, leggere, studiare. Amava la matematica, meno l’italiano, ma scelse di frequentare il liceo classico, «dimostrando che aveva torto chi mi diceva che non sarei riuscita a studiare greco e latino». Ha poi parlato della passione per la fisica delle particelle. «Durante il mio periodo scolastico – sottolinea – venne ad Asti il fisico e matematico Tullio Regge, una persona che mi affascinò”.
Ha parlato della scoperta dell’elettrone, di strumentazioni scientifiche, di tecnologia, di costituenti. «Crediamo di avere ormai scoperto tutto – ha commentato – ma in realtà conosciamo solo il 5% del nostro Universo. Ci sono infatti ancora tante domande a cui non abbiamo dato risposta. Ha parlato di materia e di antimateria e tutto è sembrato facile e comprensibile. Per poi mostrare foto, raccontare della sua esperienza al Cern di Ginevra, di esperimenti. Ha poi ringraziato i colleghi, gli amici, i genitori, il marito e i figli «che ci sono sempre stati».
Insomma, ha incantato e interessato tutti, soprattutto gli studenti, che hanno ricambiato facendole, al termine, numerose e interessanti domande.

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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