Acqua “razionata” in Langa Astigiana. Ad inizio settimana due Comuni, Loazzolo e Roccaverano, hanno emesso un’ordinanza dove si limita l’utilizzo dell’acqua potabile solo per “consumo umano” e non per qualsivoglia attività. Il sindaco di Roccaverano, Fabio Vergellato, scrive che “è fatto divieto di utilizzare l’acqua potabile per usi impropri (a titolo esemplificativo: per innaffiamento orti e giardini, per il riempimento di piscine, per il lavaggio di automezzi e lastricati”. Così la collega di Loazzolo, Claudia Demaria, che informa la popolazione che è vietato il “consumo di acqua potabile per l’irrigazione ed annaffiatura di orti, giardini e prati, il lavaggio di aree cortilizie e piazzali,, il lavaggio di veicoli privati, il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino, piscine, anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua e tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico ed igienico”.
Il consigliere, e assessore provinciale con deleghe a dissesto idrogeologico e Unesco, conferma che “avvisaglie di difficoltà nel rifornimento di acqua potabile sono state segnalate anche in altre località e borgate minori della Langa Astigiana. Stiamo monitorando la situazione insieme al Coordinamento di Protezione Civile”. Spiegando che “a inizio giugno la Provincia ha dismesso una serie di attrezzature prima in carico all’ente e alla Protezione Civile, messe a disposizione dei vari gruppi. Limitando, però, alla valle Bormida l’affidamento dei serbatoi per emergenza idrica, e le attrezzature connesse, così da poter sopperire ad eventuali criticità”.
Non ci sono difficoltà, invece, a Canelli e Nizza, dove l’acque è distribuita normalmente. Il sindaco Paolo Lanzavecchia, comunque, invita la cittadinanza “all’accortezza e al senso di responsabilità, evitando gli sprechi e ogni tipo di utilizzo improprio che non sia quello per consumo umano”.
Foto Ago