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Da edificabili ad agricoliRivoluzione verde dei suoli
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Da edificabili ad agricoli
Rivoluzione verde dei suoli

Retromarcia sul piano regolatore e valutazioni più attente e severe dei progetti che prevedono urbanizzazioni "pesanti". Questi i due capisaldi presenti nel disegno di legge regionale,

Retromarcia sul piano regolatore e valutazioni più attente e severe dei progetti che prevedono urbanizzazioni "pesanti". Questi i due capisaldi presenti nel disegno di legge regionale, volto a preservare il terreno agricolo, presentato giovedì scorso dall'assessore in materia Giorgio Ferrero nel corso della tavola rotonda "Anche in Piemonte una legge per arrestare o contenere il consumo di suolo?", promossa dal Forum nazionale salviamo il paesaggio e alla presenza degli ordini professionali astigiani. «Nostra intenzione ? ha affermato Ferrero – è quella di prevedere la possibilità, per i titolari di terreni fabbricabili, di "declassarli" a terreni agricoli mediante una semplice richiesta in Consiglio comunale e procedere a verifiche puntuali sulle possibili alternative prima di dare il via al consumo di terreno agricolo. Con ciò -? ha proseguito – la bozza di legge alla quale stiamo lavorando, non vuole ostacolare piccoli interventi di completamento su strutture già esistenti, ma si rivolge a quei progetti che prevedono la creazione di nuove aree artigianali o industriali, quando magari nel comune confinante ne esiste già una pressoché vuota e inutilizzata».

Insomma, partendo dal presupposto che sarebbe opportuno provvedere a riempire i vuoti esistenti anziché costruirne di nuovi, l'assessore evidenzia la necessità di ragionare in termini di territorio, abbandonando la visione comunale, qualora si tratti di cementificare un'area agricola importante per convertirla in area produttiva. «Non possiamo dire che il freno allo sviluppo sia la mancanza di fabbricati, mentre possiamo affermare che la cementificazione del suolo rappresenta un enorme danno alla collettività ? ha proseguito l'assessore ? In Italia cementifichiamo 8 mq di suolo al secondo e a oggi è stata ricoperta dal cemento una superficie pari all'estensione di Lazio e Abruzzo, con le drammatiche conseguenza in termini di alluvioni, frane e smottamenti che tutti ben conosciamo. Il suolo agricolo è un patrimonio straordinario, che abbiamo il dovere di preservare, non solo perché fonte di cibo, ma perché parte integrante del paesaggio ed elemento imprescindibile all'equilibrio ambientale».

Soddisfatto Alessandro Mortarino, coordinatore di "Salviamo il Paesaggio": «La società civile ha capito da tempo la necessità di arrestare il consumo di suolo, il mondo imprenditoriale ed economico lo ha scoperto da poco, mancava solo la politica e questa proposta di legge, di cui si è parlato ad Asti per la prima volta, sembra andare nella giusta direzione. Mi piace anche il titolo, "Protezione di suolo agricolo", che va dritto al punto senza fuorvianti giri di parole. Unico neo la scarsa partecipazione degli amministratori locali».

Marzia Barossi

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