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La stazione di Nizza Monferrato
Attualità

Da linea ferroviaria a pista ciclabile: a Nizza Monferrato si accende il dibattito

Si è esteso a livello regionale, con una Nizza Monferrato insolitamente al centro dell’attenzione, il dibattito sul progetto di pista ciclabile di 37 chilometri, che arrivi fino ad Alba ma lungo il tragitto ferroviario ormai da alcuni anni non percorso da treni

Dibattito acceso sulla pista ciclabile fino ad Alba

Si è esteso a livello regionale, con una Nizza Monferrato insolitamente al centro dell’attenzione, il dibattito sul progetto di pista ciclabile di 37 chilometri, che arrivi fino ad Alba ma lungo il tragitto ferroviario ormai da alcuni anni non percorso da treni—con l’eccezione di quelli storici/turistici—che unisce Alessandria a Castagnole delle Lanze. Il Comune di Nizza Monferrato ha aderito, tramite delibera di giunta del 14 agosto, al Protocollo di Intesa proposto dalla Regione Piemonte sul tema, mentre le ragioni della scelta sono state esposte dal sindaco nicese Simone Nosenzo su queste pagine.

Federazione dei Verdi

Tra le più accese, la posizione di Patrizia Montafia e Giuseppe Sammatrice, portavoce della Federazione Dei Verdi – Europa Verde della Provincia di Asti: «Stando all’informazione, si sarebbe di fronte a un cambio di indirizzo radicale e incomprensibile, tanto più che le motivazioni addotte (costi per la riattivazione, in realtà precipuamente l’intervento per la galleria tra Neive e Alba: il resto della Nizza–Neive è già di fatto operativo) risultano per nulla convincenti se si considera che i 27 milioni necessari sarebbero facilmente disponibili nel quadro del potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria – confermato dagli ultimi tre Governi, Ministero delle Infrastrutture, se solo si decidesse di dare garanzia anche minima all’esercizio.

Investimenti per il Treno Storico

Per il Treno Storico, poi, gli investimenti risultano previsti dal Ministero del Turismo». La proposta della ciclabile andrebbe in parallelo, secondo Sean Sacco, capogruppo regionale M5S Piemonte, e Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte e vicepresidente Commissione regionale Trasporti, a ulteriori tagli al trasporto pubblico regionale: «L’assessore ai trasporti Gabusi, anziché difendere il contratto siglato tra Regione e Trenitalia, si piega alle richieste del gestore e spalanca le porte alla prospettiva di ridurre, o addirittura sopprimere, alcune linee. Non è accettabile tollerare una situazione del genere, la Regione dovrebbe lavorare per promuovere il trasporto pubblico locale, non certo per disincentivarlo ed in questo modo indurre i cittadini a ricorrere al mezzo proprio (più costoso ed inquinante)».

Non sono i sindaci a dover dichiarare morta una linea ferroviaria

Interviene nel dibattito, entrando nello specifico in base alla propria esperienza, l’ex sindaco nicese Flavio Pesce, oggi consigliere di minoranza: «Cinque anni fa l’assessore regionale al turismo Antonella Parigi mi convocò insieme ad altri colleghi del territorio tra Nizza e Alba. Ci propose l’idea di una pista ciclabile (ovviamente green) al posto della ferrovia. Il progettista-ideatore era l’arch. Silvano Stella, assessore del Comune di Coazzolo, di cui il vice presidente regionale Carosso è stato sindaco. Insieme a un collega non firmai, spiegando un po’ bruscamente all’Assessore che non avrebbe potuto pretendere che fossero i sindaci a dichiarare morta una tratta ferroviaria». Il protocollo firmato da Nizza, ora cambierebbe le cose: «Che la seconda ciclabile si faccia o meno, ora sono i comuni ad aver chiesto di far morire ogni discorso di ferrovie per studenti, pendolari e turisti tra la Valle Belbo e Alessandria».
Fulvio Gatti

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