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Dal Consiglio via libera definitivoalla Variante Frazionale
Attualità

Dal Consiglio via libera definitivo
alla Variante Frazionale

Via libera definitivo, da parte del Consiglio comunale, alla Variante del Piano Regolatore, meglio nota come Variante Frazionale, che regolamenterà gli insediamenti abitativi, gli ampliamenti degli

Via libera definitivo, da parte del Consiglio comunale, alla Variante del Piano Regolatore, meglio nota come Variante Frazionale, che regolamenterà gli insediamenti abitativi, gli ampliamenti degli stessi e le nuove costruzioni con il doppio obiettivo di contenere il più possibile il consumo di suolo e fermare la desertificazione delle Ventine in favore dei grandi centri urbani. Un lavoro lungo (si iniziò a discutere della Variante nel 2003 in un ordine del giorno a firma dei consiglieri comunali Arri e Ferrero) con un iter amministrativo altrettanto elaborato, sia per motivi politici (la pratica ha attraversato ben tre amministrazioni), sia per il cambiamento radicale della situazione economica del territorio.

"L'attuale amministrazione ha ritenuto di cercare un punto di equilibrio maggiormente attento alle esigenze di risparmio del consumo del territorio – si legge in una nota dell'assessorato all'urbanistica – privilegiando normative volte al recupero del tessuto già costruito e a favorire il riuso e l'ampliamento degli immobili esistenti, piuttosto che allo sviluppo di nuove aree". L'ultima modifica della pratica, prima del voto definitivo in Consiglio, è avvenuta in commissione a fine novembre "dov'è stata elaborata la proposta di un ordine del giorno, da votare in aula, in modo da ridurre il vincolo attorno ai cimiteri frazionali dai 200 metri imposti dall'Asl AT in sede di Conferenza di pianificazione, ripristinandone quindi l'estensione a 100 metri, come previsto fin dal 1974".

La Variante in numeri
Soffermandosi sui numeri della Variante, 87.531 metri cubi circa saranno sfruttati per ampliare i fabbricati esistenti nei nuclei frazionali mentre 21.226 mc saranno interessati da volumetrie ex novo. Altra novità riguarda "il superamento delle verifiche degli indici volumetrici per i nuclei frazionali a favore, invece, di controlli sulla qualità del prodotto edilizio. Questo – aggiungono i tecnici – rappresenta un elemento in linea con le più avanzate teorie urbanistiche contemporanee, sicuramente innovativo nella strumentazione astigiana".

Viatosto tutelata
La pratica approvata tutelerà integralmente l'area agricola nei pressi della chiesa di Viatosto, lungo la strada Valmorone. La zona è stata resa totalmente inedificabile, "ma attraverso un meccanismo che, per non penalizzare i proprietari, genera, a fronte della cessione gratuita dell'area stessa, una volumetria pari a circa 29.370 mc utilizzabile su tutte le aree già edificate nel Comune". Nei nuovi venti comparti edificatori previsti, la Variante imporrà il rispetto di elevati standard qualitativi del prodotto edilizio: in particolare è stato previsto che nelle zone interessate dalle costruzioni, a Pontesuero, Portacomaro stazione, Torrazzo e Valgera, almeno il 50% della volumetria realizzabile "sia destinata ad edilizia pubblica, di cui almeno il 20% di edilizia sovvenzionata (a carico di Stato e Regioni) e almeno il 20% agevolata".

Arri: «E' uno strumento di pianificazione strategico»
«Si tratta di uno strumento di pianificazione strategico per lo sviluppo delle nostre frazioni ? commenta il vice sindaco e assessore all'urbanistica Davide Arri – che mira al "come" costruire in luogo del "quanto" costruire, la qualità rispetto alla quantità. Il lungo lavoro svolto ha permesso di realizzare un punto di equilibrio, che incentiva l'attività edilizia al recupero dell'edificato esistente e definisce una previsione attenta delle aree di nuova edificazione. Si evita così lo spreco del territorio vergine, riservando mirati interventi di nuova residenzialità a richieste di mono-bifamiliarità».

r.s.

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