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Attualità
Incontro

Dal giornalismo locale alla narrativa, così si raccontano le bellezze e i misteri dell’Astigiano

All’Unitre di Montegrosso la lezione della giornalista Marta Martiner Testa che ha “svelato” i segreti della professione e accompagnato i presenti in un affascinante viaggio letterario

Si è parlato di Astigiano e di territorio da un particolare punto di vista nel corso dell’ultima lezione all’Unitre di Montegrosso, coordinata da Franco Galliano che da anni con impegno e grinta si dedica all’importante attività culturale a cui aderiscono molti iscritti della zona. Oltre trenta i presenti all’incontro nel salone al primo piano del “Mercato coperto” del Comune di Montegrosso in piazza Saracco, in cui ogni lunedì si tengono le lezioni; e in compagnia della giornalista astigiana de La nuova provincia Marta Martiner Testa si sono affrontati i temi del lavoro del giornalista, dell’importanza del giornalismo locale e dell’attenzione che viene data al territorio anche da parte degli scrittori locali.

L’incontro ha avuto come speciale protagonista una donna che fu giornalista e fine scrittrice, nata a Costigliole d’Asti nel dicembre 1899. Emilia Cardona è una figura di grande modernità, che a soli 21 anni pubblicò il suo primo romanzo con Paravia a Torino, giornalista della Gazzetta del Popolo di Torino; poi trasferitasi a Parigi, dove sposò il pittore italiano Giovanni Boldini. Proprio a Giovanni Boldini, fino a domenica, 14 maggio, è dedicata a Palazzo Mazzetti, ad Asti, l’importante mostra “Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque”. E proprio ad Emilia Cardona, erede di Boldini, si deve la fondamentale opera di promozione del lavoro dell’artista italiano, a cui si dedicò con impegno fino alla sua morte, nel 1977 a Pistoia.

In particolare, nella lezione all’Unitre, si è parlato di uno dei romanzi della Cardona, “La famiglia Tamburi”, pubblicato nel 1938, in cui si tratteggia con straordinaria eleganza e modernità la vita in un paese dell’Astigiano nel periodo che va dal 1900 al 1923. Nel romanzo viene chiamato il “Villaggio”, ma c’è motivo di pensare che si tratti di Costigliole, attraverso le citazioni della messa alla Motta, dei paesi vicini, tra cui Montegrosso, e una splendida descrizione della città di Asti sotto la neve del periodo natalizio, tra i ricordi del Leon d’Oro e i negozi e i portici del centro storico.

Tra i lavori degli autori locali dedicati al territorio la prima citazione è andata al giornalista e scrittore astigiano Carlo Cerrato, che proprio in queste settimane ha pubblicato il suo libro “Milli Una donna”, in cui ci fa conoscere attraverso una fine ricerca e una fitta documentazione proprio la figura di Emilia Cardona, a lungo dimenticata (domenica, alle 17, al castello di Costigliole, la presentazione del volume di Carlo Cerrato). Un ritratto in cui emerge tutto il valore di una figura eccezionale.

Una panoramica quindi sugli scrittori astigiani che nei loro romanzi hanno voluto raccontare e rendere omaggio al territorio, tra la città e i paesi, con i loro borghi storici e colline, sfumature e sapori. Tra quelli citati, Riccardo Santagati (giornalista de La nuova provincia), Fabrizio Borgio, costigliolese, Stefano Borgo, astigiano, Filippo Larganà, giornalista e canellese, Alessandro Besio, il castagnolese Nello Ghione e la stessa Marta Martiner Testa, autrice del suo primo romanzo pubblicato proprio in questi giorni.

Le lezioni dell’Unitre si chiuderanno nelle prossime settimane, per prepararsi poi ad un nuovo anno accademico che si aprirà nell’autunno: «I temi che si affrontano settimanalmente negli incontri sono di ampio respiro. Sono oltre 40 gli iscritti di Montegrosso e dei paesi vicini, che seguono con grande assiduità le attività dell’Unitre – spiega il coordinatore Franco Galliano, con accanto il mombercellese Roberto Giamello – Persone di ogni età possono iscriversi all’Unitre e partecipare alle nostre attività: tutti sono i benvenuti». Gli interessati possono rivolgersi a Franco Galliano o in Comune a Montegrosso.

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