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Dalla Regione Piemonte un piano straordinario per i pronto soccorso

È stato deciso di portare a 100 euro all’ora il valore delle prestazioni aggiuntive dei medici che ci lavorano

Sarà presentato domani mattina il Piano straordinario che la Regione Piemonte ha predisposto per sostenere i pronto soccorso e implementarne il personale. A predisporlo l’assessorato alla Sanità guidato da Luigi Icardi e i vertici di Azienda Zero che hanno messo insieme un gruppo di lavoro dandosi obiettivi strategici: sostenere il personale, alleggerire il boarding dei pronto soccorso, aumentando i posti di degenza, accelerando i tempi di ricovero nei reparti, favorendo le dimissioni dei pazienti a bassa intensità nella rete territoriale e potenziando la sinergia ospedale-territorio.

«Come per le liste d’attesa, parliamo di uno dei problemi che in sanità si trascinano da moltissimi anni e che la pandemia ha ulteriormente aggravato» ha spiegato l’assessore Icardi al termine dell’ultima riunione operativa della task force voluta dal presidente Alberto Cirio. Il Piano di intervento contiene obiettivi immediati, ma anche di medio-lungo periodo.

«Tra le priorità c’è innanzitutto quella di sostenere il personale. – ha aggiunto Icardi – Stiamo sollecitando interventi nazionali che consentano di intervenire sulla carenza di urgentisti e incentivare chi fa la scelta importante di lavorare in un pronto soccorso. La Regione Piemonte farà la sua parte ed entro gennaio il provvedimento che abbiamo approvato per portare a 100 euro all’ora il valore delle prestazioni aggiuntive dei nostri medici in pronto soccorso diventerà legge».

Sempre a partire da gennaio, la Regione trasferirà alle aziende sanitarie le risorse sbloccate a Roma in Finanziaria per retribuire il lavoro relativo ai certificati Inail, emessi prevalentemente dai medici di pronto soccorso. Circa 4,5 milioni di euro per l’attività svolta dal 2019 al 2021.

Per quanto riguarda invece gli specializzandi reclutati attraverso il DL Calabria, l’assessorato alla Sanità invierà una nota alle Aziende sanitarie per precisare che è possibile attivare in questo caso contratti a tempo determinato di tre anni, che diventano in automatico a tempo indeterminato non appena conseguita la specializzazione.

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