Mentre ad Asti la presenza non regolamentata dei nudisti sulle sponde del lungo Tanaro, nei pressi della pista ciclabile verso Azzano, sarà superata, forse, dallarrivo dellautunno, il Consiglio
Mentre ad Asti la presenza non regolamentata dei nudisti sulle sponde del lungo Tanaro, nei pressi della pista ciclabile verso Azzano, sarà superata, forse, dallarrivo dellautunno, il Consiglio regionale ha deciso di disciplinare il naturismo, definendo le nuove linee guida che ne permetteranno la pratica con maggiore trasparenza in tutto il Piemonte. Martedì la seduta a Palazzo Lascaris ha approvato con 32 sì, 1 no e 5 astenuti la legge che estende la fruibilità del turismo naturista, con particolare attenzione alla promozione dei siti ad esso dedicati e altrettante garanzie per la privacy degli utenti, tenendo conto dei diritti di chi, invece, non vuole imbattersi come succede al lungo Tanaro in uomini e donne nudi e crudi.
La legge è composta da tredici articoli illustrati ai consiglieri dai relatori Davide Bono (Movimento 5 Stelle) e Domenico Rossi (PD). E noto che il nudismo, come avvine in altri Paesi dEuropa, può diventare una risorsa economica per un territorio che sappia richiamare turisti e appassionati della tintarella integrale, dando loro appositi spazi, ben identificati, e concedendo a soggetti pubblici o privati la gestione delle aree dove sia possibile praticare il naturismo in piena sicurezza. Entro 180 giorni dallentrata in vigore della legge sarà la Giunta regionale ad approvare lapposito regolamento volto a definire le disposizioni da rispettare allinterno delle aree naturiste e fondamentali per lallestimento delle strutture ricettive. Saranno definiti anche i criteri per lidentificazione di opportuni strumenti e accorgimenti volti a delimitare e rendere non visibili a terzi le aree private e pubbliche destinate al naturismo (compresi quelli per la realizzazione di adeguata segnaletica), ma anche i criteri per il rilascio delle concessioni e le modalità di apertura e funzionamento delle attività.
Toccherà ai Comuni dover predisporre i dovuti controlli sui siti nudisti, tramite il corpo della polizia municipale, e sanzionare i casi di violazione delle norme regionali che prevederanno multe da 250 a 6.000 euro. Infine una curiosità: la Regione consentirà di aprire strutture al 100% naturiste (dove sarà vietato indossare qualunque tipo di indumento) e strutture miste, al cui interno ci saranno spazi dedicati ai nudisti, separati da altri luogi destinati a chi, invece, non intende rinunciare alluso di costumi e vestiti.
r.s.