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Dall’Unità di Crisi del Piemonte dati mai così incoraggianti, ma l’emergenza non è finita

Ieri non abbiamo avuto decessi e i nuovi contagiati sono stati appena due, su oltre 1.200 tamponi. Non vuol dire che siamo fuori pericolo e certamente bisogna tenere alta la guardia per non vanificare i risultati fin qui raggiunti

In Piemonte dati mai così incoraggianti

«I dati comunicati ieri dall’Unità di crisi della Regione Piemonte sono i migliori dall’inizio dell’epidemia. Non abbiamo decessi e i nuovi contagiati sono appena due, su oltre 1.200 tamponi. Non vuol dire che siamo fuori pericolo e certamente bisogna tenere alta la guardia per non vanificare i risultati fin qui raggiunti. Tuttavia, la situazione è sotto controllo e il nuovo sistema di tracciamento dei contagi nella Fase 2 sta funzionando bene.

Si è chiusa la Fase 1

L’emergenza non è finita, ma si è chiusa finalmente la Fase 1 dell’Unità di crisi, che per più di tre mesi ha richiesto l’impegno e la presenza nella centrale di corso Marche di centinaia di operatori, con turni 24 ore su 24 per presidiare fisicamente il servizio. Ora L’Unità di crisi resta operativa, ma il lavoro quotidiano di tutte le sue componenti (Assessorato alla Sanità, Aziende sanitarie, Emergenza 118, Sisp, Seremi…) e dei diversi coordinamenti (sanitario, ospedaliero, risorse, flussi, informatico, rsa e laboratori) proseguirà dalle rispettive sedi, assicurando sempre la piena operatività.

Verso la Fase 3

Una fase di transizione che si concluderà con l’avvio della Fase 3, che vedrà le competenze dell’Unità di crisi confluire nel nuovo Dipartimento regionale di “Malattie e Emergenze Infettive”».Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, a commento dei dati del bollettino dei contagi diffuso oggi dall’Unità di crisi del Piemonte.

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