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Attualità

Brignolo lascia la Cassa di Risparmio
I 5Stelle: "Ha vinto la legalità"

Il sindaco rimanda al mittente le accuse di incompatibilità ma non vuole rischiare che il mandato dei cittadini venga messo in forse da una causa in tribunale. Secondo l'avvocato Pasta è stata una grande vittoria come tra Davide e Golia. Giargia, capogruppo pentastellato in Comune, attacca: "Questo sia da monito per chi si candiderà in futuro"

Il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, abbandona il CdA della Cassa di Risparmio e lo fa dopo l'ultimatum che il Movimento 5 Stelle gli aveva lanciato, sabato scorso, per il presunto caso di incompatabilità tra il suo ruolo in Comune e quello nel Consiglio della banca. Tutto nasce da una fidejussione che il Comune stipulò anni fa con la CrAsti a garanzia di un mutuo acceso dall'ASD Asti Sport per pagare alcuni interventi strutturali nel campo da calcio di corso Alba.

La storia è nota: la società non è più riuscita a pagare il mutuo e la banca si sarebbe dovuta rivolgere al Comune per escutere la fidejussione. Secondo il M5S significava che Brignolo, membro del CdA della Cassa, avrebbe dovuto chiedere a se stesso, in qualità di sindaco, di pagare quanto previsto dalla fidejussione. Da qui il presunto caso di incompatibilità che ha convinto il primo cittadino ad abbandonare la CrAsti. Oggi pomeriggio, in una lunga lettera inviata agli organi di informazione e ai consiglieri comunali, Brignolo ha infatti confermato l'intenzione di lasciare la banca, ma ha rimandato al mittente le accuse mosse, sollevando parecchie perplessità sul fatto di essere stato incompatibile nei due ruoli.

"La disciplina giuridica del procedimento giudiziale per decidere sull'incompatibilità delle cariche elettive – scrive Brignolo spiegando le motivazioni del suo abbandono – prevede che la eventuale sentenza di accoglimento del ricorso abbia un effetto retroattivo: in sostanza non si può attendere l'esito della causa e poi, nel caso in cui il Tribunale accolga il ricorso, rinunciare all'incarico ritenuto incompatibile. La scelta deve essere fatta prima. Pur essendo convinto della sostanziale infondatezza delle eccezioni che mi vengono mosse, è evidente che il sindaco che ha ricevuto dai propri concittadini la fiducia e il mandato di amministrare la città non può sottoporre il proprio mandato all'incertezza che contraddistingue anche le cause in apparenza più "tranquille" ed anche un minimo fumus lo deve far riflettere sull'importanza delle scelte che è chiamato ad effettuare".

"E' una grande vittoria della legalità – commenta l'avvocato Alberto Pasta, legale del Movimento 5 Stelle, che avrebbe presentato ricorso contro il sindaco lunedì mattina – Esattamente come nel caso della Provincia eravamo sicuri che ci fosse l'incompatibilità e, secondo noi, anche Brignolo lo sapeva, ecco perché si è dimesso. Certo è una bella vittoria, perché è stata ancora una volta una sfida tra Davide e Golia. Dispiace però constatare, ancora una volta, che il Partito Democratico di Asti non ha voluto prendere posizione sul caso, come l'assessore alla legalità del Comune, del tutto silente".

Davide Giargia, capogruppo M5S in Consiglio comunale, ha rivendicato la vittoria: "Dopo averlo fatto decadere dalla Provincia siamo 2 a 0, palla al centro – spiega raggiunto al telefono pochi minuti fa – Sono contento che si sia dimesso dalla banca perché, secondo me, l'incompatibilità c'era tutta. Il Movimento 5 Stelle è da sempre contrario ai doppi incarichi, per non parlare della presenza della politica nelle banche. Voglio solo che questa vicenda sia da monito per le prossime elezioni amministrative: nessuno pensi di seguire Brignolo nel tenere doppie poltrone. Ognuno faccia il suo ruolo, scegliendo da che parte stare".

Riccardo Santagati

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