Nessun “Ristoro” per gli agenti di commercio a domicilio
Probabilmente è stata solo una dimenticanza e sicuramente il governo vi sta già ponendo rimedio ma l’ultimo Decreto Ristori non prevede aiuti per una vasta categoria di lavoratori come quella degli Agenti di Commercio della vendita a domicilio che, a differenza dei lavoratori inquadrati come “incaricati alla vendita” che operano nello stesso settore, da quasi un anno vive in grande difficoltà.
Una disparità che va sanata
“Una disparità inspiegabile che va subito sanata – dichiara Ciro Sinatra, presidente di Univendita la maggiore associazione di categoria del settore che riunisce l’eccellenza della vendita diretta a domicilio (AMC Italia, Avon, Bimby, Folletto, Just Italia ecc.) – e al cui proposito abbiamo scritto ai politici affinché intervengano con un emendamento che scongiuri l’eventualità che una delle categorie di lavoratori più colpite dalla crisi, rimanga senza alcuna forma di sostegno economico”. Un duro colpo cui, secondo la proposta emendativa di Univendita, bisogna rimediare al più presto includendo, nella platea dei beneficiari del bonus previsto dall’articolo 15 del Decreto Ristori, anche gli agenti e rappresentanti di commercio che svolgono la propria attività nell’ambito della vendita diretta a domicilio.
Non sono individuabili attraverso un codice
“Questi lavoratori, proponendo un’ampia gamma di categorie merceologiche, non sono individuabili attraverso uno specifico codice ATECO – sottolinea ancora Sinatra – ma, al pari degli incaricati alla vendita diretta a domicilio (che invece hanno diritto al bonus), sono fortemente limitati nella propria attività lavorativa”, secondo gli ultimi Dpcm, infatti, è fortemente sconsigliato ai cittadini ricevere, nelle proprie abitazioni, persone diverse dai conviventi “per questo – aggiunge il presidente di Univendita – appare inaccettabile che incaricati e agenti della vendita a domicilio, che svolgono la medesima attività e subiscono le stesse restrizioni, abbiano trattamenti diversi”. Che i primi, cioè, possano usufruire del bonus negato invece ai secondi, “si tratta di un beneficio che giova a chi, da quasi un anno, sta vivendo enormi difficoltà lavorative – conclude Sinatra – e di cui ha pieno diritto anche questa figura professionale.”