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Attualità

Decreto scuola, assegnate le supplenze
Ora si attende la "fase B"

Effetto decreto “Buona scuola” anche sulle supplenze annuali, ovvero sugli incarichi conferiti ai docenti precari di ogni ordine e grado con validità fino al 30 giugno 2016. «Posti che

Effetto decreto “Buona scuola” anche sulle supplenze annuali, ovvero sugli incarichi conferiti ai docenti precari di ogni ordine e grado con validità fino al 30 giugno 2016. «Posti che quest’anno – commenta Giuseppe Nosenzo, segretario provinciale Cisl scuola per Asti e Alessandria – sono in numero inferiore rispetto al passato. Parte delle cattedre a disposizione, infatti, è stata riservata al piano nazionale delle immissioni in ruolo, ovvero delle assunzioni a tempo indeterminato, che proseguirà nei prossimi giorni con la cosiddetta “fase B”». Per quanto riguarda l’Astigiano le operazioni si sono svolte sabato e ieri (lunedì) nella scuola media “Martiri della Libertà”. Nello specifico, tanto per fare qualche esempio, sono stati assegnati circa 50 posti nelle medie e nelle superiori e 70 al personale Ata (collaboratori scolastici, impiegati tecnici e amministrativi).

Tra i docenti in attesa della nomina il sentimento più diffuso era stanchezza mista a preoccupazione. Stanchezza perché molti di loro sono precari da anni, e ogni volta, a fine agosto, non sanno se e dove potranno lavorare. Preoccupazione perché tra loro c’è anche chi ha fatto domanda per il piano nazionale di immissione in ruolo, che consente di essere finalmente assunti a tempo indeterminato, ma con assegnazione della cattedra in una delle province d’Italia indicate nella domanda, a seconda di dove c’è un posto a disposizione. Con la regola che, se non si accetta l’incarico, si viene depennati da qualsiasi graduatoria.

La speranza, quindi, era quella di ricevere l’assegnazione della supplenza, cui far seguire nei prossimi giorni la nomina in ruolo. In questo caso, infatti, è previsto che il docente “congeli” fino al 1° settembre 2016 la presa di servizio nella provincia in cui è stato assegnato di ruolo, con la possibilità, nel frattempo, di chiedere il trasferimento più vicino a casa. «Ho 46 anni, sono precaria dal 2000 – ci dice un’insegnante delle scuole superiori che preferisce rimanere anonima – e ho fatto domanda per il piano nazionale. Però sono molto preoccupata: ho famiglia qui, ho comprato casa. Trasferirmi lontano sarebbe praticamente impossibile».

Preoccupati anche i sindacati Cisl scuola e Flc Cgil, che temono, in questo frangente, una “pioggia” di richiesta di permessi, tra maternità facoltative e aspettative, da parte degli insegnanti che hanno ricevuto la nomina in ruolo in una città lontana da casa, sfruttando le possibilità consentite dalla legge per non perdere l’incarico e non venire depennati dalle graduatorie, cosa che significherebbe la fine della carriera. Situazione che provocherebbe grossi problemi organizzativi alle scuole causandone il mal funzionamento con un difficile avvio dell’anno scolastico, che in Piemonte è previsto lunedì 14 settembre.

e.f.

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