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Colonia felina Casa dell'Avvocato di via Ticino
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Il caso

Degrado alla colonia felina “La casa dell’avvocato”, con un esposto si chiede al Comune e all’Asl di intervenire subito

Le criticità sono state messe in luce in un esposto dettagliato, datato 13 giugno, firmato da Luca Tomatis e indirizzato agli enti competenti

Una situazione di grave degrado e potenziale rischio igienico-sanitario è stata segnalata nei pressi della colonia felina denominata “La casa dell’avvocato”, situata in via Ticino ad Asti. Le criticità sono state messe in luce in un esposto dettagliato, datato 13 giugno, firmato da Luca Tomatis e indirizzato all’assessore all’Ambiente del Comune, Luigi Giacomini, al Direttore del servizio veterinario dell’Asl di Asti e agli uffici comunali competenti.

La segnalazione descrive uno scenario preoccupante. Il terreno dove è riconosciuta la colonia felina, ai sensi dell’Art. 2 della Legge 281/91, presenta un’opera incompiuta, facilmente accessibile a terzi. Le condizioni interne dell’edificio sono allarmanti: al piano inferiore e nelle stanze superiori sono stati trovati «copiosi depositi di sacchi di immondizia» e rifiuti di vario genere, inclusa «una carcassa di un gatto, in avanzato stato di decomposizione».

Anche l’area esterna versa in stato di totale abbandono, con una vegetazione così fitta da impedire il transito e la presenza di automobili abbandonate. La zona destinata alle ciotole per la colonia felina, sostenuta da assi di legno e coperta da un telo di plastica, è raggiungibile solo attraversando l’intero cortile, dove è necessario fare attenzione a non cadere o calpestare escrementi. Un “olezzo” nauseabondo copre l’intera area, e l’accumulo di rifiuti fa temere la loro dispersione nel vicino fiume.

Di fronte a tale situazione, l’esposto di Luca Tomatis sollecita gli uffici comunali e l’Asl AT a valutare la «più tempestiva rimessa in pristino della zona», richiamando sia le normative sulla tutela degli animali che quelle igienico-sanitarie e urbanistiche vigenti.

Un punto cruciale sollevato nella segnalazione riguarda la complessa questione dello spostamento delle colonie feline. Sebbene il Regolamento comunale per la tutela degli animali (D.C.C n. 55 del 25.10.16, Art. 27) stabilisca che “le colonie feline e i gatti liberi non possono essere catturati, spostati od allontanati dall’habitat dove risiedono”, prevedendo provvedimenti straordinari solo come “extrema ratio”, l’esposto sottolinea come un eventuale spostamento coattivo dei gatti non risolverebbe comunque il problema del ripristino dei luoghi.

Per queste ragioni, l’esposto propone una soluzione innovativa e urgente: l’applicazione dell’istituto dell’“uso temporaneo” ai sensi dell’Art. 23 – quater del D.P.R. 380/01 (Testo Unico Edilizia). Questa procedura consentirebbe di disporre, con «provvedimenti urgenti e provvisori», un intervento straordinario e sperimentale, nella forma di progetto pilota, per il ripristino dei luoghi. L’obiettivo sarebbe quello di ottenere il «possesso transitorio del bene e il suo eventuale e temporaneo godimento per mezzo di progetti sociali e culturali», senza modificare la destinazione d’uso o la titolarità del bene stesso.

La situazione descritta da Luca Tomatis rischia di peggiorare ulteriormente se non viene trovata una soluzione tempestiva, compromettendo la vivibilità sia per i gatti che per i volontari che se ne prendono cura. La proposta di “uso temporaneo” si configura quindi come un tentativo di superare le lungaggini burocratiche e intervenire in maniera rapida ed efficace per garantire il benessere animale e la salubrità pubblica.

[foto servizio di Nazario Olivieri]

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