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Delbono: «Il mio AstiTeatro, pontetra le arti e le culture più distanti»
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Delbono: «Il mio AstiTeatro, ponte
tra le arti e le culture più distanti»

Sarà l'evoluzione di AstiTeatro? Dall'anno prossimo la direzione artistica del festival sarà affidata a Pippo Delbono, una delle figure di spicco del teatro contemporaneo. «Emilio Russo ha

Sarà l'evoluzione di AstiTeatro? Dall'anno prossimo la direzione artistica del festival sarà affidata a Pippo Delbono, una delle figure di spicco del teatro contemporaneo. «Emilio Russo ha lavorato molto bene e con pochi soldi, Delbono rappresenta proprio questa idea di un grande salto. Il suo è un teatro per tutti, che io definisco di prossimità. Certo, bisognerà verificare le condizioni economiche in cui potremo lavorare», spiega l'assessore Massimo Cotto, aprendo uno sguardo su quello che sarà il futuro della manifestazione non senza un certo realismo. Classe 1959, Delbono cresce tra l'accademia d'arte drammatica e una serie di incontri che ne formano la sensibilità artistica e ne dirigono la carriera. Tra questi, la collaborazione con la coreografa Pina Bausch e un'approfondito studio dei principi del teatro orientale.

Negli anni Novanta si misura con l'Enrico V di Shakespeare, scrive "La rabbia" in omaggio a Pier Paolo Pasolini e con "Barboni" nel 1997 vince il prestigioso Premio Speciale Ubu. In più di un'occasione i suoi lavori sono legati a studi sulla società e su vicende storiche come il terremoto del Belice, che ispira "Il silenzio". Nel 2003 la Compagnia Pippo Delbono va in tournée in Palestina e in Israele con lo spettacolo "Guerra", ne nasce un film documentario dal titolo omonimo. "Dopo la battaglia", un omaggio agli ultimi della Terra, vede la partecipazione straordinaria del violinista Alex Balanescu e dall'etoile dell'Opera di Parigi Marie Agnès Gillot. Lo spettacolo viene da subito definito "un inno all'amore" e si guadagna il Premio Ubu 2011 per il miglior spettacolo.

«Sto immaginando un festival dove si crei un ponte tra la parola la danza, la musica, la fotografia, il cinema -? ha scritto Delbono all'indomani della sua nomina a direttore artistico per il biennio 2015?2016 -? ma anche un ponte tra la nostra cultura e le altre, che spesso provengono proprio da quelle categorie di persone che oggi sono considerati o zingari, o esuli, o persone che invadono il nostro paese. Un ponte tra il teatro antico e quello contemporaneo, tra gli attori della vecchia tradizione e quelli di oggi, tra i metodi importanti della formazione tradizionale e un nuovo modo di concepire la formazione di un attore contemporaneo. Il teatro raccontato con parole ma anche con il silenzio. Ecco, credo questa sia la sfida della drammaturgia contemporanea e mi piacerebbe che diventasse l'obiettivo del festival astigiano.»

e.in.

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