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Demaria
Attualità
Il dopo voto

Demaria non entra in Consiglio comunale, ma parla di «primo passo» guardando anche al futuro

Il candidato di Azione non supera i 403 voti di preferenza, troppo pochi per puntare a un seggio

Per “Azione”, nuova formazione politica che si è presentata alle amministrative cittadini in polo condiviso con “Più Europa” e “Volt”, gli esiti delle urne sembrano essere soprattutto un inizio. «In ogni caso, per noi si tratta di un buon risultato – commenta il candidato sindaco Marco Demaria – prima, non c’eravamo». Trentottenne, nato ad Asti e alla sua prima esperienza politica, tesserato per “Azione”, di professione è violoncellista con formazione in Italia e Germania.

Il candidato a sindaco Demaria (Azione, Più Europa e Volt) ha preso 403 voti, l’1,34%. (la lista 348, l’1,21%).

Demaria Si dice soddisfatto dell’esito generale della propria candidatura: «Siamo riusciti a convogliare un progetto politico fatto con grandi contenuti, a partire da persone professionalmente molto forti, e tutto questo alla prima esperienza pubblica. Insomma, vediamo il risultato come un ottimo primo tassello di un programma politico a lungo raggio». Quali gli orizzonti in questo senso? «Abbiamo in mente di costruire un’alternativa valida, di contenuto, sia alla destra che alla sinistra. Sono schemi che ancora funzionano, a giudicare dai risultati attuali, ma in questo vogliamo essere oltre. Per noi è insomma un primo passo, con cui ci misuriamo senza patemi e senza paura».

Demaria sottolinea quello che a suo dire è stato un ottimo riscontro a livello locale: «Abbiamo visto con piacere come il nostro programma fosse condiviso e condivisibile da parte di vari soggetti. Siamo emersi bene a livello di contenuti e abbiamo trovato consenso nei dibattiti. Orgoglio ulteriore, per noi, riguarda la squadra che siamo riusciti a costruire: ed è frutto del lavoro della stessa squadra il programma realizzato di grande livello». Riguardo al futuro post elettorale, il candidato di “Azione” auspica sia possibile portare avanti un dialogo con la nuova amministrazione: «Asti ha fortemente bisogno di una progettualità più ambiziosa e professionale, e ne ha bisogno in particolare nell’ambito a cui tengo di più, quello culturale». Sulla linea generale del commento politico si dice concorde Fausto Fogliati, segretario provinciale di “Azione” e componente dell’esecutivo regionale. «In un discorso complessivo, queste elezioni non si possono ridurre solo ed esclusivamente al contrasto tra Crivelli e Rasero, né alla possibilità di un primo e di un secondo turno».

Quali saranno gli intenti della formazione politica all’indomani delle consultazioni? «Pensiamo che immediatamente si dovrà riprendere in mano l’idea di cosa fare di questa città, quale indirizzo darle e su quali ambiti sia necessario investire. È un momento storico difficile ed è essenziale far sì che Asti non si trasformi in una realtà frammentata, gravitazionale rispetto ad altri interessi, di altre città a noi di corona come Alba, Alessandria e Torino. Se i concorsi al nostro ospedale vanno deserti, forse è perché nessuna professione medica ritiene di vedere il proprio futuro al Cardinal Massaia. Continuiamo a discutere del settore dell’automotive torinese, quando è una crisi in corso da decenni, allo stesso modo in cui il turismo continua ad avere come poli sia Alba che Alessandria».

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