Intitolata al “padre” della polizia scientifica
Sono stati il Capo della Polizia Franco Gabrielli e il sindaco di Asti Maurizio Rasero venerdì mattina a scoprire la targa in ricordo di Salvatore Ottolenghi, medico astigiano considerato il “padre” della polizia scientifica, posizionata sulla rotatoria in corso XXV Aprile, di fronte alla Questura, all’incrocio con via Nogaro, via Corridoni e via Baracca. Un’iniziativa, l’intitolazione della rotatoria ad Ottolenghi, pensata dal Lions Club Asti Alfieri e accolta con favore dall’amministrazione comunale e dal Questore di Asti Alessandra Faranda Cordella, che dallo scorso anno ha avviato una serie di iniziative per rendere merito proprio alla figura di Ottolenghi (tra queste, nell’ottobre 2018, la mostra fotografica “Frammenti di storia”, seguita dall’incontro convegno ”La Polizia Scientifica tra la dattiloscopia di Ottolenghi e i nuovi traguardi tecnologici”, alla presenza del Capo della Polizia, e nei giorni scorsi un nuovo convegno su Ottolenghi).
Il Questore: «La cultura per far crescere la sicurezza»
« È una grande emozione essere qui oggi: un traguardo che fa parte del lavoro che si sta portando avanti sulla figura di Ottolenghi, reso possibile dalla collaborazione di diversi enti e associazioni con i quali condividiamo importanti valori – ha detto il Questore di fronte al Capo della Polizia e tante autorità e cittadini intervenuti alla cerimonia di intitolazione della rotatoria – Per noi è un momento importante, per sostenere la memoria e stimolare la cultura, che può dare un contributo fondamentale per far crescere la sicurezza. Ho trovato sul territorio astigiano una straordinaria voglia di fare insieme, dal mondo della politica, del volontariato e della cultura. Fare “rete” è fondamentale e oggi volevo mostrare, attraverso questa iniziativa, quanto la Questura di Asti sta facendo con l’aiuto delle associazioni e delle istituzioni». Il sindaco Rasero, ringraziando il Questore per le sue parole e il Lions Club Asti Alfieri per l’iniziativa e per l’impegno di curare la rotatoria, ha ribadito l’importanza del lavoro svolto tutti insieme a favore del territorio. «Ottolenghi in un certo senso “ritorna a casa”: non poteva esserci posizione migliore che di fronte alla Questura cittadina», ha aggiunto Rasero.
«Il riconoscimento di ciò che siamo»
Tra i saluti del Capo della Polizia, in apertura del suo intervento, quelli rivolti al rione Cattedrale, vincitore del Palio nella scorsa edizione della manifestazione, che ha aperto la cerimonia attraverso un’esibizione degli sbandieratori. Quindi i ringraziamenti al sindaco, per aver accolto l’iniziativa del Lions Club Asti Alfieri, «perché in tal modo viene riconosciuto quel che siamo e l’importanza del servizio a favore della comunità»; e al Questore di Asti, «per le sue capacità e per aver riportato alla memoria un grande astigiano, allievo di Cesare Lombroso, primo direttore della Scuola superiore di Polizia e non solo “padre” della polizia scientifica», ha sottolineato il Prefetto Gabrielli.
La “stanza delle donne e dei bambini”
Accogliente, intima e colorata: uno spazio che mitiga la “distanza” tra la figura professionale dell’agente di polizia e chi ha subito violenza. La cerimonia di intitolazione della rotatoria è proseguita all’interno del palazzo della Questura, per l’inaugurazione della “Stanza delle donne e dei bambini”, luogo protetto dedicato alle vittime di violenza di genere, realizzato con il prezioso contributo del Club di servizio femminile “Zonta”. «Si sono appena concluse le iniziative che abbiamo voluto nell’ambito della settimana contro la violenza sulle donne, ma il lavoro della polizia a favore delle donne è quotidiano, grazie anche all’apporto di personale altamente specializzato. Proprio nell’attenzione costante alle donne e alle vittime di violenza abbiamo voluto rendere più accogliente e intimo lo spazio dedicato ad accogliere chi si rivolge a noi chiedendo aiuto e si è potuto raggiungere l’obiettivo grazie all’aiuto dello Zonta Club – ha spiegato il Questore Alessandra Faranda Cordella, con accanto il Capo della Polizia Gabrielli – Abbiamo voluto condividere questo momento con le tante associazioni con cui lavoriamo ogni giorno, tra cui il Centro antiviolenza della Croce Rossa e l’Anffas». «Ringrazio il Questore: quest’iniziativa è un ulteriore segno della vitalità della Questura di Asti e del Questore, che non poteva scegliere momento migliore per l’inaugurazione di questo spazio – ha detto il Capo della Polizia – Il 7 dicembre ricorre l’istituzione del corpo della polizia femminile, di cui quest’anno si celebrano i 60 anni». «Chi subisce violenza deve affrontare un percorso difficile, sotto tanti punti di vista. Ringrazio innanzitutto i Centri antiviolenza, che rappresentano il primo presidio. È importante la creazione di questo spazio così accogliente: quando si accoglie una vittima di violenza è giusto poterlo fare in un’atmosfera adeguata», ha aggiunto Gabrielli. Quindi il taglio del nastro, affidato ai piccoli Adele e Federico, e un omaggio canoro sul tema per chiudere la cerimonia.