Il vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, esponente del Movimento 5 Stelle, è stato ad Asti venerdì sera nella sala consiliare della Provincia per incontrare i cittadini insieme al
Il vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, esponente del Movimento 5 Stelle, è stato ad Asti venerdì sera nella sala consiliare della Provincia per incontrare i cittadini insieme al collega e deputato Paolo Romano e ai consiglieri comunali Davide Giargia e Gabriele Zangirolami. Questultimo, capogruppo in Consiglio, ha preso la parola per primo spiegando lattività svolta nellaula di palazzo civico su temi quali lambiente, il traffico, lAsp e lestensione dellisola pedonale. «Speravamo che la Giunta fosse più incisiva su queste tematiche, in particolare sulle scelte per ridurre linquinamento in centro, ma così non è stato. Anche per quanto riguarda il taglio al trasporto pubblico speravamo si potesse fare qualcosa di meglio».
Davide Giargia ha invece ricordato linfelice dato che vede la città non solo come l11° più inquinata dItalia ma anche al 104° posto per furti in abitazione. «Su questi temi la Giunta è abbastanza inerte se pensate che ad, oggi, abbiamo chiuso due piazzette da 100 mq mentre i commercianti chiedono nuove pedonalizzazioni. Quello che ci vorrebbe è il coraggio di fare delle scelte perché, se non le si fanno, si resta a guardare e non si migliora in nessun campo». Giargia ha inoltre criticato lamministrazione sul caso Porta del Monferrato, ipotesi recentemente avallata dallassessore al Commercio Andrea Cerrato, «che sarà lennesima cementificazione a discapito del centro commerciale naturale sul quale, invece, non si è fatto nulla».
Il vice presidente Di Maio ha invece ricordato la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato, dopo 7 anni, «incostituzionale la legge elettorale, ovvero quella legge con cui sono state elette le ultime 3 legislature». Per Di Maio lItalia ha un parlamento «moralmente incostituzionale» ma lesponente del Movimento 5 Stelle ha anche spiegato come sia necessario tornare presto al Mattarellum, dare le dimissioni e tornare al voto. «In questo momento è la Corte Costituzionale che si appresta a scrivere la nuova legge elettorale – ha aggiunto – Invece basterebbero 4 settimane di lavoro, fare una norma che preveda il ritorno al mattarellum. Purtroppo, alla fine, la sentenza della Corte ha blindato di fatto il Governo Letta perché non si può andare alle urne senza cambiare la legge». Di Maio ha inoltre contestato le scelte di Letta su alcune spese che hanno fatto molto clamore, come i 50 miliardi destinati a comprare i caccia bombardieri: «Una cosa folle – ha detto – quando abbiamo scuole e ospedali che stanno morendo».
r.s.