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GIOVANNI ROSSO E MONICA MONTICONE FOTO ()
Attualità
Coldiretti

Dialogo aperto, purché si rispettino il principio di reciprocità e la trasparenza d’origine in etichetta

La diplomazia per recuperare gli equilibri commerciali Usa-Ue

“Il dialogo tra Unione Europea e Stati Uniti è oggi più che mai strategico, per garantire sicurezza e prosperità a famiglie e imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico. È fondamentale sviluppare una strategia congiunta che, attraverso un tavolo tecnico, favorisca l’aumento dell’interscambio, tutelando allo stesso tempo la salute dei cittadini e il lavoro degli agricoltori”. È quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia in occasione dell’incontro odierno tra il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e la segretaria all’agricoltura statunitense Brooke Rollins.

Tra i principali temi su cui Coldiretti e Filiera Italia chiedono l’attenzione, vi è la fine della guerra commerciale, fermo restando il rispetto dei rigidi standard di sicurezza alimentare europei, ovvero, l’applicazione del principio di reciprocità a tutela della salute dei cittadini e del lavoro scrupoloso degli agricoltori, nel nostro caso, italiani.

“È fondamentale tornare a costruire solide relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti, per dare sicurezza alle famiglie e alle imprese” dichiara la Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone. “Le guerre commerciali danneggiano i popoli, alimentando incertezza e instabilità. Per questo, riteniamo strategico tornare a fare un lavoro congiunto, anche in sede Onu, per promuovere un nuovo modello alimentare globale che rimetta al centro la salute dei cittadini, sulla scia del progetto americano ‘Make Our Children Healthy Again’, sostenuto dal Governo Trump, e per ripristinare i necessari equilibri commerciali internazionali. In quest’ottica, il rispetto del principio della reciprocità resta un sine qua non che va nella direzione delle garanzie alimentari e della tutela del lavoro anche dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori e del rispetto dell’ambiente. Mai, Coldiretti accetterà compromessi al ribasso. Fondamentale poi, costruire una sinergia che guardi al futuro dell’agricoltura, anche, attraverso nuovi investimenti congiunti sulle TEA (Tecniche ad Evoluzione Assistita) che, in agricoltura, alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici, con impatti anche dal punto di vista parassitario, potranno rappresentare la nuova frontiera per la sopravvivenza e la salvaguardia del vasto patrimonio varietale delle coltivazioni made in Italy”.

A tutto ciò si aggiunge la necessità di un rafforzamento in termini di cooperazione su comparti strategici come carni bovine, cereali e soia, partendo dalle esperienze già avviate con la National Farmers Union americana, in un’ottica comune di elevare gli standard qualitativi e ambientali. Da parte di Coldiretti e Filiera Italia c’è apertura alle denominazioni tipiche dei formaggi statunitensi venduti in Europa, purché dall’Oltreoceano vi sia un impegno serio a contrastare ogni forma di Italian Sounding, che mette a rischio la reputazione e il record di export dei prodotti Made in Italy. Altro punto cardine per Coldiretti è la trasparenza tramite l’etichettatura d’origine sui prodotti e presso la ristorazione.

“Il modello alimentare italiano basato sulla distintività, salubrità, stagionalità e consumo di prodotti freschi è una risposta concreta alle malattie non trasmissibili, dall’obesità al diabete, che colpiscono in misura crescente le giovani generazioni a causa di diete sbilanciate e ricche di cibi ultra formulati” ricorda il Direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso. “Ci vuole una strategia comune e mirata già a partire dalle scuole dell’obbligo, così come fa la Coldiretti lungo tutto lo stivale. Inoltre, grazie alla collaborazione col medico nutrizionista clinico Giorgio Calabrese, ad Asti abbiamo attivato incontri di formazione/informazione anche coi discenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado e ai laureandi”.

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