Cerca
Close this search box.
Artom presentazione seminario Bornout
Attualità
Iniziativa

«Difficoltà con studenti e famiglie, docenti a rischio Burnout»

Al via sabato 15 marzo il corso di formazione curato dall’istituto Artom per affrontare il disagio degli insegnanti

«Gli insegnanti soffrono la perdita del loro ruolo sociale, anche a causa del contesto difficoltoso e del comportamento dei ragazzi, che sicuramente negli anni è cambiato. Per questo riteniamo che un corso di formazione per comprendere e prevenire il Burnout dei docenti sia molto utile».
Sono le parole di Franco Calcagno, dirigente dell’istituto tecnico industriale Artom, che ieri (venerdì) ha presentato quattro corsi di formazione, aperti al personale scolastico piemontese, organizzati dalla scuola in obbedienza ai decreti ministeriali 65 e 66 legati al PNRR. «Tra questi – ha spiegato – i percorsi dedicati alla formazione del personale scolastico per accompagnarlo nella transizione digitale, che comporterà modifiche all’approccio didattico da governare con cautela. A questo proposito abbiamo deciso di trattare un aspetto particolare, quello del disagio dei docenti, emerso a partire dagli ultimi vent’anni e manifestatosi in modo più acuto recentemente».

Il corso

Il corso, che comincerà con un seminario introduttivo sabato 15 marzo all’istituto Artom, è intitolato “Ritrovare l’equilibrio: comprendere e prevenire il Burnout dei docenti – La transizione digitale facilita o aggrava?”. Con oltre 80 iscrizioni già pervenute, non solo della provincia di Asti, sarà tenuto da due esperti: il counselor Mauro Doglio e il medico Lodolo D’Oria, esperto in tematiche di salute psicofisica nel mondo della scuola.
«Tutte le professioni che prevedono rapporti con le persone – ha specificato Calcagno – non escludono il rischio Burnout (stress associato al contesto lavorativo, determina un malessere psicofisico ed emotivo, accompagnato da vissuti di demotivazione, delusione e disinteresse, ndr). Nel caso dei docenti, rappresenta una criticità crescente, dovuta principalmente alla perdita di identità professionale dell’insegnante, in quanto la scuola non è più considerata l’unico “ascensore sociale”, e alle difficoltà relazionali con ragazzi e famiglie, la cui responsabilità è anche di quei docenti che rimangono asserragliati su schemi ormai superati. Speriamo quindi che i due esperti aiutino i partecipanti a rinforzare le proprie capacità psicofisiche».

La testimonianza della docente Dorigo

A spiegare nel concreto le difficoltà che devono affrontare gli insegnanti Valeria Dorigo, docente di Matematica all’Artom.
«Da studenti – ha sottolineato – eravamo abituati ad un rapporto distaccato con i nostri professori. Ora, invece, ogni forma di rispetto da parte dei ragazzi va conquistata. Quando si entra in una classe nuova, si è consapevoli che una parte dei ragazzi “remerà contro”, per cui bisogna conquistare la loro fiducia un passo alla volta. Parliamo, peraltro, di giovani che spesso ricevono messaggi contrastanti dalle famiglie: da una parte sono considerati praticamente perfetti, dall’altra sono eccessivamente accuditi, per cui vengono costantemente aiutati nelle attività quotidiane, come se non fossero in grado di svolgerle in autonomia. Tanto che sono sempre più numerosi coloro che non riescono a gestire i fallimenti o cadono preda di attacchi di panico a scuola».
«A tutto ciò – ha continuato – dobbiamo aggiungere il fatto che in ogni classe è ormai in crescita il numero di alunni con certificazione per difficoltà riconosciute, per cui bisogna relazionarsi costantemente con colleghi che seguono con loro un programma alternativo. E, ancora, siamo chiamati ad aiutare gli studenti che arrivano da contesti famigliari difficili senza invadere la loro privacy. A complicare la situazione, il rapporto con le famiglie, che spesso mettono in discussione il nostro metodo senza avere alcuna conoscenza della materia o della didattica. Come si nota, quindi, il carico emotivo del nostro lavoro è decisamente elevato».

Il “diritto al successo formativo”

Sul tema del rapporto tra scuola e famiglia ha portato il suo contributo Giovanni Felago, funzionario dell’Ufficio scolastico provinciale. «Quanto raccontato dall’insegnante – ha affermato – è sicuramente legato al cambiamento del contesto sociale. Ma non bisogna dimenticare che da vent’anni è stato introdotto il “diritto al successo formativo” che induce parte delle famiglie a pretendere che tutti i ragazzi portino a compimento il percorso scolastico, contestando le decisioni del consiglio di classe quando prevedono la bocciatura, arrivando anche in tribunale».
«Effettivamente – ha aggiunto il dirigente Calcagno – quando i genitori manifestano solo la pretesa dell’avanzamento scolastico, il figlio tende ad assumere a scuola un ruolo passivo».

Il sostegno ai ragazzi

Ad intervenire anche la professoressa Chiara Cerrato, impegnata nell’ambito dell’inclusione, che ha sottolineato il notevole carico di lavoro dovuto all’aumento di ragazzi con difficoltà certificate e bisogni educativi speciali, e Manuela Bocco Ghibaudi. Insegnante e counselor, ha ricordato l’esperienza dello sportello studenti attivato dalla scuola tre anni fa a sostegno dei ragazzi. «Spesso – ha raccontato – ascoltiamo studenti stranieri che manifestano difficoltà ad integrare la cultura di origine con quella italiana. Oppure alunni che devono prendere coscienza delle proprie potenzialità per decidere in modo corretto sul loro futuro».

Gli altri corsi di formazione

Al primo corso di formazione sul Burnout ne seguiranno altri tre, in ogni caso introdotti da un seminario, «sempre in linea con la necessità di una didattica che evolve verso nuovi metodi di insegnamento o pratiche innovative», ha evidenziato Calcagno.
Il 22 marzo prenderà il via il corso “Oltre Euclide: esplorando le frontiere delle geometrie non euclidee”; il 10 maggio il corso su “Primo soccorso e uso del Dae (defibrillatore semiautomatico)”; il 24 maggio sullo su “Raccolta differenziata, qualità dell’aria e rifiuti urbani – Una gestione digitale per migliorare la gestione e la raccolta”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Scopri inoltre:

Edizione digitale