Avvicendamenti tra i dirigenti scolastici della provincia di Asti, con tre scuole interessate da cambi “ai vertici”.
Per quanto riguarda le superiori, è andato in pensione il preside dell’istituto agrario Penna Renato Parisio, sostituito, con incarico di reggenza annuale, da Giorgio Marino, che continua ad essere titolare dell’istituto Monti. Siccome ogni dirigente titolare può avere solo un incarico aggiuntivo a tempo determinato, Marino ha lasciato la reggenza dell’istituto comprensivo di Santo Stefano Belbo, che ha guidato per quattro anni.
In pensione anche Maria Modafferi, dirigente dell’istituto comprensivo Carlo Alberto Dalla Chiesa di Nizza Monferrato, sostituita dal collega Salvatore Borsella, proveniente dalla Lombardia. Ha invece chiesto il trasferimento per la Sardegna, sua regione di origine, Blanche Marie Rita Sanna, che lo scorso anno ha guidato la scuola media Brofferio – Martiri della Libertà, ora assegnata in reggenza a Maria Stella Perrone, dirigente dell’istituto superiore Vittorio Alfieri (che comprende liceo classico Alfieri, istituto professionale Sella e liceo artistico Benedetto Alfieri).
Confermati anche gli altri incarichi dati in reggenza negli anni scorsi: Claudio Thoux, dirigente dell’istituto comprensivo di Costigliole, continua ad occuparsi anche dall’istituto comprensivo di Castelnuovo Don Bosco; Cristina Trotta, dirigente del liceo scientifico Vercelli, è impegnata anche al Primo circolo; Franco Calcagno, dirigente dell’istituto tecnico Artom, continua a guidare anche il Quinto circolo.
Il “nodo” reggenze
Ma come mai ogni anno è necessario ricorrere agli incarichi di reggenza? «La questione è delicata», spiega il dirigente scolastico Giorgio Marino. «Sicuramente – continua – è legata ad una politica di reclutamento farraginosa, come spesso capita in Italia, che risente di diversi contenziosi passati (ad esempio i ricorsi legati al concorso del 2017). La situazione, però, dovrebbe essere sanata dagli effetti della normativa sul dimensionamento delle autonomie scolastiche inserita nella Legge di Bilancio 2022. In ogni regione verrà stabilito il numero di autonomie, cioè di istituzioni scolastiche dotate di dirigente, dividendo il numero totale degli studenti per un numero fisso (che corrisponde al numero minimo di studenti per autonomia). Da questi ragionamenti le Amministrazioni regionali ricaveranno il numero di dirigenti necessario, che poi distribuirebbero a seconda delle esigenze, stabilendo se alcune scuole potranno stare sotto il numero minimo per motivi validi (ad esempio una scuola montana), e quali, per compensare, lo supereranno ampiamente. In questo modo, avendo chiaro il numero di dirigenti necessario, il Ministero bandirà un concorso per reclutare i dirigenti mancanti, il cui numero sarà diverso a seconda delle regioni e sarà anche influenzato dagli effetti del calo demografico. Basti pensare che nei prossimi due o tre anni si prevede un milione di studenti in meno in Italia. Per questo il parametro fisso di cui parlavo prima si ridurrà negli anni».
L’attuazione del PNRR
Maria Stella Perrone ricorda poi un altro passaggio importante che caratterizzerà il nuovo anno scolastico. «Dopo la progettazione dell’anno scorso – spiega – concretizzeremo tutte le iniziative legate al PNRR. Mi riferisco, per quanto riguarda l’istituto Alfieri, ai progretti che verranno attuati contro la dispersione scolastica e al fatto che disporremo i nuovi arredi e della dotazione tecnologica aggiuntiva acquistati, finalizzati non solo ad ammodernare le aule, ma a modificare la didattica alla luce del rinnovamento degli ambienti, dopo l’opportuna formazione degli insegnanti. Ad esempio, verrannio allestiti spazi tematici (matematica, lingua straniera) dove le classi ruoteranno, abbandonando il concetto dell’aula fissa».
Infine, il riferimento alla novità del docente orientatore. «Come istituto Alfieri – precisa – ho effettuato una pre-selezione tra i docenti interessati; gli insegnanti in questione hanno seguito la formazione ministeriale, che terminerà il 16 settembre. Dopodiché nominerò i docenti orientatori (uno per scuola), che coordineranno uno staff di colleghi tutor, cui verrà affidato un limitato numero di studenti».