Ieri pomeriggio, lunedì, il corteo “La Via Maestra – Di Piazza in Piazza” ha attraversato le strade del centro storico di Asti, segnando un momento significativo nella lotta contro la crescente povertà, l’ingiustizia sociale e la precarietà dei diritti, da quello al lavoro, a quello della casa, senza dimenticare il primario diritto alla salute. La manifestazione, promossa dalla Cgil di Asti insieme a numerose associazioni locali e nazionali e al sindacato degli infermieri Nursing up, ha richiamato molti astigiani che condividono le istanze degli organizzatori e la necessità, anche a livello cittadino, di «dare una scossa» per invertire il declino della città.
Il corteo si è incamminato dall’Atc di via Carducci, toccando le piazze Cattedrale, Roma e Medici, prima di concludersi in piazza San Secondo.
Un evento che ha dato voce alle preoccupazioni dei cittadini che affrontano crescenti disparità tra ricchi e poveri. «Nell’Astigiano circa 2.250 persone hanno perso il reddito o la pensione di cittadinanza», ha ricordato Luca Quagliotti, segretario provinciale della Cgil, evidenziando la necessità di azioni concrete per aiutare coloro che si trovano in difficoltà economica o sono rimasti senza lavoro.
Preoccupazioni motivate anche dal fatto che Asti «ha visto un aumento significativo dei contratti precari e dei fallimenti concordati, che mettono a dura prova l’occupazione». Anche la situazione abitativa è altrettanto critica, con un numero considerevole di persone in attesa di un alloggio popolare e numerosi alloggi vuoti che rimangono inutilizzati nonostante le agevolazioni offerte dal Comune. È stato corteo per chiedere maggiori investimenti sulla Sanità la quale, come hanno più volte evidenziato gli organizzatori, è sempre più discriminatoria tra chi può permettersi di rivolgersi alle strutture private, soprattutto per effettuare visite diagnostiche in tempi celeri, e chi invece non ha questa possibilità. «Questa manifestazione non è contro il sindaco di Asti Maurizio Rasero – avevano annunciato i promotori – ma per porre domande importanti che richiedono risposte e azioni concrete per affrontare i problemi crescenti che affliggono la città e il territorio». Il corteo di Asti ha anticipato una mobilitazione nazionale prevista per il 7 ottobre.
Al termine dell’evento ha preso la parola il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo.
[foto J.R.]