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Attualità

Divani e mobili “gettati” in strada: ad Asti è una vera emergenza

Quasi sempre gli incivili li abbandonano vicino ai cassonetti degli abiti dismessi o alle campane del vetro: un fenomeno che gli amministratori tentano di contrastare

Asti: sempre più divani e mobili gettati in strada

A giudicare dal sempre più crescente numero di divani abbandonati vicino alle campane del vetro, o nei pressi dei cassonetti per il recupero degli abiti usati, la moda dell’estate astigiana sembra essere quella di rifare l’arredamento del salotto. Ma esiste anche una seconda soluzione del “giallo”, molto più ovvia, benché non trascurabile: troppe persone scambiano i marciapiedi per discariche e pensano, a torto, che un cassonetto valga l’altro e che non ci sia poi così tanta differenza tra una bottiglia di vetro, un paio di jeans usati e un divano letto tre posti di cui non si ha più bisogno.

Se poi si pensa che lo sforzo fisico per trasportare e lasciare in strada un divano sia uguale a quello per conferirlo all’Ecocentro di via Ceca – gratuitamente (per le famiglie) – è ancora più difficile accettare che queste “storie di monnezza” si ripetano con questa frequenza.

Le ultime segnalazioni

Le ultime segnalazioni arrivano da viale Partigiani (divano con resti di mobili), via Scotti (divano con mobiletto), via Leopardi (divano con materasso), ma anche da via Monti e via Fenoglio (materassi e resti di mobili), corso XXV Aprile (mobili smontati), via Deledda (mobili vari) senza contare tutti i contenitori dei vestiti usati che puntualmente vengono depredati dai soliti ignoti. Così le strade si trasformano in discariche a cielo aperto, quasi sempre negli stessi posti, con un danno al decoro urbano e una beffa per quei cittadini che rispettano le regole sulla raccolta dei rifiuti.

«E’ una questione non semplice da risolvere perché parte dalle coscienze e quindi dall’educazione personale e dal rispetto della città che bisognerebbe avere – commenta l’assessore all’ambiente Renato Berzano – Proprio in questi giorni ne abbiamo parlato con gli uffici e stiamo ragionando su alcune ipotesi come l’acquisto di telecamere mobili che possano servire a identificare i responsabili». Telecamere che l’Asp ha già comperato e che costano circa 6.000 euro, cifra abbastanza pesante per i bilanci comunali. «Se questi signori non vengono identificati mentre scaricano i rifiuti – aggiunge l’assessore – è più difficile sanzionarli, ma vorremmo anche avviare una nuova campagna informativa che spieghi come usare l’Ecocentro e che che si tratta di un servizio gratuito per le utenze domestiche».

E c’è chi viene multato e getta via anche la multa

L’assessore alla sicurezza Marco Bona aggiunge che quando capitano questi episodi di abbandono si procede a verificare la presenza di telecamere nei pressi dei cassonetti e di puntarle in quella direzione sia come deterrente sia per tentare di risalire ai responsabili. «Alcuni li abbiamo identificati grazie alle targhe delle auto, – commenta Bona – ma purtroppo chi è incivile lo è fino al midollo e anche la sanzione amministrativa gli fa un baffo. Abbiamo addirittura trovato sacchetti dell’immondizia abbandonati con dentro le multe strappate». L’assessore Bona sta valutando, leggi e regolamenti alla mano, quale sia il modo più efficace per contrastare questi abbandoni «ed eventualmente – aggiunge – verificare se sia possibile implementare le sanzioni per i recidivi».

Da parte dell’Asp c’è la massima attenzione al problema. «Abbiamo 5 ispettori ambientali che nel 2018 hanno svolto 704 controlli e accertato 407 violazioni poi contestate dalla polizia municipale – spiega il vice presidente Giancarlo Vanzino – Asp sta facendo di tutto per contrastare questi abbandoni, ma è ovvio che molto può farlo il senso civico della cittadinanza».

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4 risposte

  1. GENTE INCIVILE MALEDUCATA SPERO CHE IL COMUNE INTERVENGA AL PIÙ PRESTO PER INDIVIDUARE I RESPONSABILI E PENALIZZARLI PIÙ SEVERAMENTE.

  2. Nel 2013 ho monitorato per 5 mesi cinque discariche abusive, documentando 53 abbandoni di rifiuti a cui sono seguite sanzioni amministrative e penali. Per oltre un anno in quei siti non hanno scaricato più nulla. Il comune ha incassato migliaia di euro di sanzioni; ho chiesto di continuare, ma l’allora sindaco Brignolo non ha voluto.

  3. Asti sta diventando un vero cesso all’aria aperta, non solo e soltanto per la maleducazione e inciviltà dei cittadini, ma soprattutto per l’assenza totale del Comune, che oltretutto non controlla e non commina pesanti multe ad alcuno. Ieri passavo in piazza campo del palio e ho avvistato alcuni tipi giganti nascosti dalle “siepi”, uno schifo. Per non parlare della situazione dei giardini pubblici, davvero aberrante. Dove sono finiti i nonni vigili che c’erano una volta? Almeno quelli si’ che facevano qualcosa…

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