Anche davanti a divergenze tra i vertici del partito e i militanti della base, i verdi restano verdi e, a costo di diventare ridondanti nel sottolinearlo, scelgono di essere “Sempre Verdi”. Forse per un elettore medio quello che sta succedendo all’interno di Europa Verde – Verdi sembrerà eccessivo, ma 13 consiglieri federali hanno deciso di smarcarsi raccontando di incomprensioni e dissenso, già note ai tesserati, che li hanno convinti a far nascere la componente dei “Sempre Verdi”, pur restando nel partito. Una nota stampa diffusa dai 13, dopo la prima riunione del Consiglio Federale Nazionale, cerca di spiegare quanto sta succedendo e i motivi delle divergenze.
«I temi su cui vi è profondo dissenso sono molteplici e sono stati spesso oggetto di discussione, anche nei mesi trascorsi, a diversi livelli da parte di varie componenti del partito di Europa Verde. – si legge nella nota stampa – Crediamo che sia importante privilegiare l’ascolto e la valorizzazione della sensibilità dei territori. Particolarmente nel momento in cui si rende necessario consolidare il consenso elettorale e, semmai, crearne di nuovo, siamo convinti si debba restare saldamente ancorati alle questioni che rappresentano i valori fondanti del nostro partito. Europa Verde – Verdi nasce come partito federativo di ispirazione ambientalista, progressista e pacifista, fondatore del Partito Verde Europeo, a cui appartiene, e la sua storia non può essere derubricata in nome di decisioni affrettate e poco condivise, perché deve restare vivo, sia nei militanti, negli aderenti e sia nei simpatizzanti lo spirito tipico della sua connotazione politica, soprattutto con riguardo alle urgenze ambientali che rappresentano le sfide “già attuali” dell’Italia».
I 13 federali, tra cui anche l’astigiano Giuseppe Sammatrice, entrano poi nel dettaglio dei fatti. «Crediamo che, nell’ultimo periodo, sulla base di quanto emerso anche dai recenti appuntamenti elettorali, sia mancata e manchi una maggiore apertura, nella strategia politica, necessaria per riuscire a trasmettere sempre più quel messaggio di salvaguardia e difesa del pianeta che va ben oltre la questione ecologista. Crediamo che il partito debba mantenere inequivocabile il suo ruolo politico e divenire sempre più importante punto di riferimento per tutti coloro che, consapevoli delle tante emergenze in atto sul pianeta (pace e criticità ambientali), possano riconoscersi in Europa Verde. “Sempre Verdi” si propone di mettere in atto una serie di azioni, all’interno del partito, per garantire da un lato un maggiore coinvolgimento degli iscritti e di tutti cittadini, dall’altro un migliore radicamento nei territori garantendone autonomia e partecipazione. Abbiamo più volte tentato, senza successo, – aggiungono i 13 – di mantenere e sviluppare un dialogo produttivo, con il gruppo dirigente, in modo da favorire un progressivo rafforzarsi del partito sui suoi valori fondanti. E che si concretizzasse in azioni condivise. Al contrario, invece, abbiamo sperimentato una distanza importante su elementi che potremmo definire identitari».
Quali scelte? A spiegarlo è ancora la nota diffusa dopo il Consiglio: «Ad esempio, la scelta di molte candidature, ha privilegiato figure che, seppure di rilievo del panorama pubblico e politico, di fatto non sono marcatamente identificabili come ambientalisti e portatori di valori legati alla sostenibilità cui tanto teniamo. A questo si aggiunga anche qualche candidato che non risulta essere in linea con i principi stessi della Carta dei Verdi Europei, come da dichiarazioni pubbliche anche recenti. Tutto ciò a discapito dei candidati di Europa Verde che, in questo scenario, faticano a trovare spazio adeguato in grado di raccogliere quei consensi che, come partito, meritano».
I “Sempre Verdi” dichiarano che non verranno meno ai loro impegni nel partito in vista delle prossime elezioni europee, regionali e comunali, ma puntano a iniziare «un profondo processo di rinnovamento di Europa Verde – Verdi, volendo rappresentare, da questo momento in avanti, all’interno del partito, quel gruppo ambientalista, eco-pacifista, progressista, inclusivo e democratico, a partire proprio dai territori e dai singoli iscritti, affinché sempre più persone possano ritrovarsi in esso».
[nella foto Giuseppe Sammatrice]