Ancora due occasioni per le donne (ma anche gli uomini) che vogliono informarsi sulla rete esistente a supporto delle vittime di violenza di genere: domani, giovedì 14 novembre dalle 9 alle 12 al consultorio astigiano di via Baracca 6 e il 19 novembre, stessi orari, a quello di Nizza, in piazza Garibaldi.
Ancora da definire un ulteriore appuntamento a San Damiano, alla Casa della Salute dopo quello che si è tenuto venerdì scorso a Canelli.
Uno staff qualificato formato da personale medico, Polizia di Stato, infermiera, assistente sociale e psicologo accoglieranno tutti per distribuire materiale informativo sul funzionamento della rete antiviolenza che fa capo al centro L’Orecchio di Venere e per invitare le persone a rispondere al questionario anonimo che sarà poi riposto in una scatola e servirà per una analisi successiva e complessiva. I consultori sono stati stati scelti perchè luoghi in cui le donne, tendenzialmente, si presentano da sole o con i loro bambini e quindi sono più serene e tranquille nell’approcciarsi a questi temi.
«Un’iniziativa per intercettare il più ampio numero di persone – ha spiegato il Questore Marina Di Donato – anche perchè dai questionari compilati l’anno scorso, nella stessa occasione, è emerso che almeno metà di quelli che hanno riposto non erano a conoscenza della rete».
Rete che ha un ruolo fondamentale: «Lavoriamo affinchè la violenza non diventi la condizione di vita di una donna ma sia solo un “inciampo” dal quale rialzarsi» ha sottolineato Elisa Chechile, referente de L’Orecchio di Venere.
La blue box rimarrà per una settimana nei consultori indicati per raccogliere i questionari che propongono quattro domande molto semplici ma significative: in questa provincia esiste una rete antiviolenza, hai suggerimenti? Ti sei mai rivolta alla Polizia o ai Carabinieri per un problema di violenza? Ti senti discriminata? Hai bisogno di aiuto? Vuoi essere ricontattato?. E poi un ultimo spazio per segnalazioni anonime che possono riguardare sia un caso personale o in famiglia che casi di estranei di cui si è a conoscenza.
Partner di questo progetto è anche l’Asl il cui direttore sanitario Tiziana Ferraris ha sottolineato come la presenza della blue box e dello staff di operatori sia stata anticipata ai medici di famiglia attraverso una mail in modo che possano anche loro diventare veicolo di sensibilizzazione con i loro pazienti.
«La rete provinciale – ha spiegato ancora il questore Di Donato – ha strumenti che le singole associazioni che si occupano di questi temi, seppur con un impegno meritevolissimo, non possono mettere a disposizione. Soprattutto in tema di immediatezza degli interventi». E dal suo osservatorio emerge la necessità di operare con sempre maggior efficacia in questo settore. «Non è una situazione che faccia media, per fortuna, ma solo nell’ultima settimana sono state disposte le applicazioni di tre braccialetti elettronici – dice il questore – uno per maltrattamenti in famiglia e due per violenza domestica».
Il Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere è una “costola” della Croce Rossa di Asti, uno dei suoi fiori all’occhiello. «Gestire le case segrete per noi è molto impegnativo e richiede molte energie – ha detto il presidente Cri del Comitato di Asti, Davide Fontebasso – Però il gruppo che vi si dedica è in crescita ed è stato avviato un corso per altri 9 volontari interessati a lavorarvi».
Anche perchè è in vista un nuovo progetto, quello per “misurare” il follow up dell’attività del Centro Antiviolenza. «Ricontatteremo tutte le donne che abbiamo aiutato e seguito a distanza di 10 anni per capire se il servizio ha funzionato, se è servito, cosa c’è da modificare e in cosa possiamo migliorare» promette Elisa Chechile.
Ricordiamo i numeri utili da chiamare per chi è vittima o è a conoscenza di situazioni di sopruso e violenza domestica: numero nazionale 1522 oppure 366/9287198 per parlare con un’operatrice del Centro Antiviolenza di Asti.