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L'incontro tra il sindaco Rasero, l'assessore Cotto, don Mauro Canta e don Steffenino
Attualità

Con don Mauro Canta nasce “l’Oratorio on the Street”

L’idea era quella di uscire dal cortile e portare l’oratorio di San Pietro anche nei luoghi più periferici

Con il parroco “on The road” l’oratorio va in strada

Le iniziative lodevoli andrebbero sempre divulgate e quella di Don Mauro Canta, giovane parroco di San Pietro che insieme agli educatori dell’oratorio si è inventato “l’Oratorio On The Street”, è degna di nota. L’idea, nata nel mese di gennaio di quest’anno, era quella di «uscire dal cortile – come ha raccontato Don Mauro – e portare l’oratorio di San Pietro, parrocchia che si estende per un territorio molto vasto, anche nei luoghi più periferici».
Il progetto, riuscito alla perfezione, si è articolato in tre giornate tutte con lo stesso programma vincente: la prima mezz’ora impegnata dagli sbandieratori e dai musici del Borgo San Pietro, poi 1 ora e mezza dedicata ai giochi e allo svago.

Numerosi i bambini intervenuti

Sempre numerosi i bambini e i ragazzi (dalle elementari alle medie) intervenuti a questi appuntamenti terminati sabato scorso presso il Centro Civico “F. Cane” di via Trilussa ed è grazie a una trentina di educatori che seguono e guidano i ragazzi dell’oratorio anche nel periodo estivo che tutto ciò è stato possibile, tanti volontari ma anche tanti studenti, che svolgono così l’alternanza scuola-lavoro e donano in modo semplice e prezioso il loro entusiasmo e il loro tempo.

L’assessore Bovino alla festa

«Sono felice di essere stato invitato a questa giornata conclusiva – ha detto l’Assessore Mario Bovino presente alla festa – da ragazzo frequentavo l’oratorio di San Pietro e ho, di quel periodo, ricordi bellissimi. Ben vengano quindi persone come Don Mauro e i suoi educatori perché frequentare l’oratorio è un modo sano di confrontarsi, di coltivare amicizie, di sviluppare rapporti umani».

L’amore per i giovani

Don Mauro Canta è un giovane che ama i giovani e che di questa sua passione ne ha fatta una bandiera tanto da scriverci una tesi di laurea intitolata “L’oratorio luogo di evangelizzazione. La realtà di Asti” che è diventata un libro e dove, tra le altre cose, si legge dell’emergenza educativa e della frattura fra le generazioni causate dalla mancanza di certezze e di valori. E allora, forse, tornare a frequentare l’oratorio, luogo protetto che permette giochi, sport, laboratori, che facilita i rapporti, i confronti e che consente di vedere la vita in modo equilibrato potrebbe essere la risposta giusta perché, come sottolinea ancora Don Mauro, «saper essere è più importante che saper fare».

Viaggio di solidarietà

Adesso questo progetto è terminato, forse si ripeterà forse saranno coinvolte altre parrocchie, per ora di certo c’è il viaggio di solidarietà a San Severino Marche, uno dei comuni colpiti dal terremoto del 2016, dove un gruppo di educatori si è recato e che, da oggi al 30 aprile, rimarrà per un gemellaggio con la Diocesi di Camerino e per “fare” oratorio perché oratorio non vuol dire tornare al passato (tant’è che esiste anche un canale digitale per incontrarsi e dialogare) ma avere un’alternativa al vuoto e alla solitudine e, come ha detto Mario Bovino, fare scorta di bei ricordi.

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