L’idea è mutuata da una pratica solidale nata nel Sud Italia: il “caffè sospeso”. Ebbene, un gruppo di cittadini astigiani e di associazioni hanno pensato di lanciare il “vaccino sospeso” a favore dei tanti Paesi di Africa, Asia e America Latina in cui l’accesso alla vaccinazione Anticovid ancora un miraggio.
Mentre noi siamo arrivati alla terza dose, molti cittadini che vivono nelle parti più povere del mondo non hanno ancora fatto neppure la prima.
«I vaccini sono sottoposti al regime dei brevetti – scrivono i promotori dell’iniziativa solidale – , il che comporta che le case farmaceutiche che li hanno ‘inventati’ (peraltro godendo di finanziamenti pubblici per le loro ricerche…) siano le sole a poterli produrre, e a venderli al prezzo da loro stabilito. Questo monopolio sta rendendo difficilissima la vaccinazione nel cosiddetto Terzo Mondo: non solo per un problema di costi – spesso insostenibili per paesi a bassissimo reddito – ma anche per mancanza dei volumi produttivi necessari».
Però, come ci insegnano i virologi, solo vaccinando tutte le persone sarà possibile bloccare la circolazione del virus a beneficio di tutti.
Più di 100 paesi, in testa India e Sudafrica, hanno chiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) di rendere liberi i brevetti sui vaccini, per poterli produrre in proprio e a prezzi a loro accessibili. E’ una misura prevista dallo stesso Statuto dell’Omc in situazioni di emergenza, ma la maggioranza degli stati aderenti si è opposta a questa ragionevole misura. « Sembrano lontanissimi i tempi in cui gli scienziati Salk e Sabin, dopo aver inventato il vaccino antipolio, si rifiutarono di brevettarlo, dicendo che sarebbe stato come brevettare il sole, che invece appartiene a tutti…».
E così è nata l’idea del vaccino sospeso come regalo utile e solidale.
«Di quanto? Ognuno fa come può – scrivono ancora i promotori – Ricordiamo che il costo di una dose Pfizer si aggira intorno ai 20 euro, a cui bisogna aggiungere le spese di conservazione e distribuzione nonché l’impegno del personale sanitario. Tutto questo per noi è a disposizione e gratuito, perché siamo nati/e nella parte fortunata del mondo, peraltro senza alcun merito. Non intendiamo dimenticare tutti gli altri e tutte le altre».
Hanno sottoscritto l’appello Società della Cura, Libera Asti, Genitorinsieme, Legambiente Asti Prdie, Cittadinanzattiva Piemonte Aps, Acli, Cgil e un già nutrito gruppo di privati cittadini.
Queste le associazioni scelte per l’offerta dei vaccini da somministrare nei Paesi più poveri del mondo: Emergency (conto corrente postale n. 28426203 intestato “Emergency ong onlus”; conto corrente bancario intestato “Emergency ong onlus” presso Intesa San Paolo IBAN: IT 65L 03069096061 0000 0073489; conto corrente bancario intestato a “Emergency ong onlus” presso Banca Popolare Etica IBAN:IT 86P 05018016 0000 0013333331; numero verde 800 667788 per donazioni con Nexi, Visa e MasterCard) e Cuamm Medici con L’Africa (conto corrente postale n. 17101353 intestato “Medici con l’Africa Cuamm”; conto corrente bancario intestato “Medici con l’Africa Cuamm” presso Banca Popolare Etica IBAN: IT 32C 0501812101 0000 11078904; donazione on-line e info sul progetto: https://www.mediciconlafrica.org/blog/generica/un-vaccino-per-noi-2/; contatti: Stefano Durando (referente per il Piemonte di Medici con l’Africa Cuamm, tel. 345.0525221 s.durando@cuamm.org).