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“Dopo la sanità ci occuperemo del futuro della casa di riposo Città di Asti”

E’ l’obiettivo delle associazioni e dei cittadini astigiani che hanno aderito alla rete nazionale “La Società che Cura”

Diversi i temi affrontati, sabato scorso davanti all’ospedale Cardinal Massaia, in occasione del presidio promosso da “La Società della Cura” a sostegno della sanità pubblica e contro la proprietà intellettuale dei vaccini da parte delle aziende farmaceutiche.
Tra gli intervenuti, a titolo privato, anche consiglieri comunali di minoranza di Asti. «“La Società della Cura” è un’associazione a livello nazionale – spiega Luisa Rasero, che ne fa parte – di recente costituzione e a cui hanno aderito associazioni o semplici cittadini. Si occupa di cura sanitaria, ma anche di cura del pianeta o delle relazioni tra le persone. Tanto che il sottotitolo è “Fuori dall’economia del profitto”».
«Tra i nostri prossimi obiettivi – ha continuato – ci sarà la preparazione di un documento locale grazie a cui ci concentreremo sul futuro della casa di riposo “Città di Asti”».

I temi della manifestazione

Trenta, in Italia, le città mobilitate sui temi della manifestazione. «Primo fra tutti – ha ricordato Rasero – la difesa della sanità pubblica su cui anche i fautori della privatizzazione, magari sulla propria pelle, hanno dovuto ricredersi. Poi il rimedio che bisogna porre ad anni di tagli e di precariato. Infine, associandoci a una richiesta internazionale partita da India e Sud Africa e appoggiata da moltissimi Paesi, la necessità di una moratoria sulla proprietà intellettuale dei vaccini e dei farmaci anti Covid, beni comuni dove la ragione del profitto deve fare un passo indietro per lasciare spazio alla salvezza dell’umanità».
A questo proposito, nei giorni scorsi, oltre cento amministratori locali hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché l’Italia si schieri per lo stop ai brevetti sui vaccini.

Adesione e sostegno al presidio

Tra le numerose associazioni astigiane che hanno aderito a “La Società che Cura” il Coordinamento Asti-Est, Cittadinanzattiva, Legambiente e Asti Cambia, «a loro volta Rete di associazioni del territorio», ha precisato Simonetta Ferrero (Cittadinanzattiva).
Durante il presidio hanno preso la parola anche numerosi sostenitori. «Noi abbiamo aderito – ha detto Mauro Bosia di “Uniti si Può” – perché da sempre ci occupiamo dell’ospedale, dei suoi problemi e siamo contrari alla politica che, in maniera strisciante, sta attuando un accentramento. Bisogna, insomma, tenere alta la guardia e ricordarsi che la sanità è un diritto di tutti». Un presidio, quindi, per chiedere interventi significativi e per rendere le persone consapevoli dei propri diritti. Ma soprattutto, come ha detto la consigliera comunale Maria Ferlisi, «una manifestazione giusta, perché, davanti a una pandemia così pericolosa, è importante che il vaccino diventi al più presto accessibile a tutti».

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