L'avanzata dell'Isis in Libia ha già avuto una diretta ripercussione su Asti: nel pomeriggio di ieri sono arrivati dodici profughi sbarcati sulle coste meridionali dell'Italia e inviati
L'avanzata dell'Isis in Libia ha già avuto una diretta ripercussione su Asti: nel pomeriggio di ieri sono arrivati dodici profughi sbarcati sulle coste meridionali dell'Italia e inviati al nord dopo una breve sosta a Crotone. E nella notte era previsto l'arrivo di un altro contingente di altrettanti 12 profughi arrivati da Lampedusa. E' la conseguenza degli sbarchi continui che, con il precipitare della situazione politica in Libia e l'avanzata dei militanti dello Stato islamico, hanno avuto una forte accelerazione, visto che, alle migliaia di profughi già in attesa da settimane di imbarcarsi verso l'Italia si sono aggiunti quelli "dell'ultima ora" che vogliono fuggire dall'inferno libico.
Inferno peggiorato dai primi raid aerei delle forze che vogliono fermare l'Isis. E, anche inferno del quale avevano già parlato in modo dettagliato i primi profughi giunti nella nostra provincia ormai quasi un anno fa. Furono loro i primi a raccontare di una Libia allo sbando e in mano alle bande politiche che si avvicendavano di mese in mese.
Ma sembravano discorsi lontani e inverosimili. Il primo gruppo di profughi arrivato ieri è stato ospitato in una comunità a Robella mentre quelli arrivati nella notte hanno fatto tappa nell'hub di accoglienza di Villa Quaglina. Per ora l'Astigiano può ancora accogliere profughi ed è lontano dalla saturazione, ma l'ondata continua di sbarchi metterà sicuramente a dura prova la capacità di trovare posto a chi arriva da noi poche ore dopo aver toccato terra italiana.