Dopo l’Astigiano anche Belluno in polemica con Alberto Angela
Dopo l’Astigiano anche Belluno ora è in polemica con Alberto Angela. In effetti non sembra esserci tregua per il conduttore televisivo che dopo la polemica scoppiata sulle pagine dei principali quotidiani nazionali ha ricevuto martedì sera dall’inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli un tapiro d’oro. Premio accolto con un’imbarazzata signorilità e ricevuto per la gaffe commessa nell’aver “dimenticato”, o solo accennato, al Veneto nel corso della puntata dedicata al sito Unesco delle Dolomiti nel programma televisivo “Meravigle – La Penisola dei tesori”.
Niente Monferrato
Il tutto a beneficio di Trento e Bolzano. Come si ricorderà, dalle pagine del nostro giornale era però partita ancora prima una segnalazione analoga, sul fatto cioè che la puntata dedicata al sito di Langhe, Roero e Monferrato si fosse focalizzata esclusivamente sul territorio Albese, dimenticando l’Astigiano e soprattutto le città di Nizza e Canelli, da cui nel 2003 partì l’idea di candidatura Unesco.
Per noi niente media nazionali
Sull’argomento, mal digerito dagli astigiani, è tornato Marco Lovisolo, Assessore al Turismo del Comune di Nizza Monferrato, il quale aggiunge il carico sul piatto delle “mancanze” astigiane: «Non solo ci siamo fatti sfuggire una vetrina da oltre 5 milioni, ma non siamo neppure stati considerati dai media nazionali al momento di sollevare il caso». Per Marco Lovisolo la conclusione è una sola: «E’ la controprova che la politica locale sta sbagliando. In Veneto hanno fatto la voce grossa, a mio giudizio hanno giustamente protestato contro una scelta che di fatto ha puntato i riflettori principalmente sul Trentino quando però il sito è condiviso.
Nessun cenno alle cattedrali sotterranee di Canelli
Qui, ci siamo limitati ad un “mea culpa”, sottovoce e in sordina e invece avremmo dovuto chiedere conto alla Rai del perché si è data preferenza ad un territorio a discapito di un altro quando la dicitura del sito parla chiaro: Langhe, Roero e Monferrato. Per una corretta informazione sarebbe stato necessario far cenno a Canelli e alle sue cattedrali sotterranee, dove è nato il progetto Unesco.
Vogliamo continuare a vivere con le briciole?
Così come non mi spiego il perché l’ospite scelto, l’astigiano Paolo Conte, non abbia mai fatto chiari cenni alla sua città natale, Asti ma si sia sempre limitato a parlare di un generico Monferrato. Mi chiedo quanti spettatori in Italia sappiano collocare Asti nel Monferrato. Forse è vero che beneficeremo indirettamente della pubblicità fatta al Castello di Grinzane Cavour e alla tenuta di Fontafredda ma è anche ora di decidere se vogliamo continuare a vivere con le briciole».
l.p.