Per chi vive a Castelnuovo Don Bosco e dintorni è come uno di famiglia: sono ormai quattro le generazioni che, dal motorino in avanti, hanno fatto rifornimento allo storico distributore Agip del paese. E a servirli hanno trovato la gentilezza e la mitezza di Silvio Marchisio. Lui, classe 1935, in quel distributore ha speso tutta la sua vita e ancora oggi, verso sera, è possibile trovarlo al suo posto, in tuta, pronto a rifornire gli automobilisti della zona.
L’ufficio del distributore è il custode della sua lunga storia con l’Agip.
Sulla parete in fondo la galleria di foto appese ricorda la prima sede del distributore, in quella che all’epoca era la rotonda all’ingresso del paese arrivando da Gallareto o Capriglio. E poi una foto di Silvio da ragazzo, in sella alla moto e, accanto, una foto di Enrico Mattei, fondatore dell’Eni in un commovente omaggio di Marchisio a quello che ha sempre considerato un grandissimo uomo italiano.
«Ho cominciato con un periodo di prova e di apprendimento – ricorda Silvio Marchisio – ero un ragazzo molto giovane allora, ma mi innamorai subito di questo lavoro. Mi piaceva essere a contatto con la gente e il distributore mi consentiva di incontrare tante persone ogni giorno. Dopo il periodo di prova il primo contratto definitivo nel 1957. Che conservo ancora. I primi anni il mio distributore non chiudeva mai, neppure la domenica, perchè era considerato un servizio importante e come tale andava sempre mantenuto».
Nella prima sede, sotto la pensilina di cemento c’erano tre pompe (gasolio, benzina super e normale) e il “miscelatore” preso sempre d’assalto dai ragazzi con il motorino.
Dopo un primo periodo in cui gestì tutto da solo, chiamò il fratello Mario a dargli una mano, associando il distributore di benzina all’officina di riparazione biciclette e l’attività di gommista dall’altra parte della strada.
«Ma già allora il mio distributore non vendeva solo carburanti. Avevo preso anche i gelati Alemagna così la domenica e le sere d’estate i vicini venivano a farmi compagnia: si portavano dietro la sedia da casa e mangiavamo tutti insieme un gelato chiacchierando in una serenità d’altri tempi».
Per 39 anni nella sede iniziale e da 26 in quella attuale davanti all’ex tiro a segno, il distributore è stata la sua seconda casa.
«Ho iniziato a lavorare quando c’erano poche auto, quasi tutte andavano a benzina e il gasolio era solo per gli autocarri. Non esistevano i pagamenti elettronici, solo contanti o assegni». Certo era impossibile allora, confida, immaginare che sarei arrivato a vedere circolare auto a gas o, meglio ancora, ad elettricità.
Non sono mancati i momenti difficili.
Come l’austerity fra il 1973 e il 1974 con i rifornimenti razionati a causa del blocco del Canale di Suez.
«Quelli furono giorni molto difficili – ricorda ancora Marchisio – L’autobotte arrivava solo un giorno a settimana e scaricava carburante sufficiente a servire i clienti per nemmeno un giorno. E poi per il resto della settimana le cisterne restavano all’asciutto. Ricordo bene che quando l’autobotte arrivava a scaricare c’era una coda lunghissima di auto in attesa di fare il pieno e io ogni volta chiedevo l’intervento dei carabinieri per evitare di essere aggredito quando la benzina finiva».
Ma ci sono anche ricordi molto belli.
«Non per vantarmi, ma sono sempre stato un buon venditore – rivela Marchisio – e tante volte ho vinto i viaggi premio dell’Agip. Con quelli io e mia moglie abbiamo girato tutta l’Europa e non solo. Viaggi bellissimi, tutto pagato e ripreso da foto e filmini a spese dell’Agip. Le foto sono tutte qua al distributore mentre a casa ho ancora tutti i filmini».
Esemplare l’affetto e l’entusiasmo con il quale quest’uomo, a 86 anni, parla ancora del suo lavoro.
