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Attualità

E' Natale: tradizioni religiose
e laiche della festa più attesa

La celebrazione del Natale si accompagna da sempre a tutta una serie di tradizioni e usanze, che spaziano dagli aspetti più religiosi a quelli laici, di cui fanno oggi parte anche contaminazioni

La celebrazione del Natale si accompagna da sempre a tutta una serie di tradizioni e usanze, che spaziano dagli aspetti più religiosi a quelli laici, di cui fanno oggi parte anche contaminazioni "fuori porta." Tipicità a tavola, addobbi e decorazioni, canti a tema, che contribuiscono a creare una magica atmosfera, piante cariche di simbolismo, scambio, dai risvolti spesso troppo consumistici, di doni, suggestivi mercatini natalizi primeggiano tra gli elementi che contraddistinguono i festeggiamenti del periodo. A pochi giorni dalla ricorrenza, abbiamo intrapreso un "viaggio," alla scoperta delle origini di alcune di queste tradizioni e del loro sviluppo, senza trascurare qualche curiosità.

Se dal punto di vista religioso, la nascita di Gesù Bambino è preceduta dall'Avvento cioè il periodo liturgico di attesa del Natale, che comprende quattro domeniche, per quanto riguarda invece l'aspetto rievocativo, un ruolo di primo piano spetta, a buon diritto, al presepe: ricostruzione figurativa della Natività, particolarmente radicata in Italia. Nello specifico, il termine deriva dal latino "praesaepe" cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso, dov'erano custoditi ovini e caprini. Le prime fonti del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e Luca (cosiddetti dell'Infanzia), che riportano la nascita di Gesù. In tempi a noi più vicini, la tradizione del presepe è fatta risalire a San Francesco d'Assisi, che nel 1223 realizzò, a Greccio, la prima rappresentazione vivente della Natività, dove però mancavano i protagonisti principali. Il primo presepe scolpito, invece, con statue a tutto tondo, di cui si ha notizia, è quello che si trova nella Basilica di Santo Stefano a Bologna, ricavato in tronchi di tiglio e olmo da un anonimo scultore bolognese probabilmente negli ultimi anni del XIII secolo. Oggi, i presepi si differenziano da paese a paese, mentre in Italia si distinguono principalmente per i prodotti e i materiali con cui sono prodotti.

Tra le tradizioni più diffuse vi è poi l'albero di Natale, ai cui piedi, se è allestito in casa, vengono deposti i doni. Simbolo di vita, l'albero, di solito un abete o una conifera, viene "vestito" con svariati tipi di decorazioni: da quelle più classiche, tra cui palline natalizie, angioletti ed elementi luminosi ad altre più insolite, come dolcetti di marzapane, frutta secca, pasta decorata e biscotti allo zenzero. Diffusasi a partire dal Nord Europa e molto sentita nei paesi di lingua tedesca, la tradizione è stata ufficialmente introdotta nel mondo cattolico durante il pontificato del Santo Papa Giovanni Paolo II, che fece allestire un grande albero di Natale in piazza San Pietro. Secondo alcune fonti, l'addobbo in epoca moderna dell'albero risale al 1441, quando a Tallinn, in Estonia, nella piazza del Municipio, venne eretto un grande abete, attorno a cui uomini e donne ballavano insieme nella speranza di trovare l'anima gemella. Se oggi le decorazioni natalizie sono diventate sempre più spettacolari, nei primi decenni del secolo scorso, nelle nostre campagne, erano improntate alla semplicità e alla sobrietà. In particolare, c'era l'usanza di raccogliere un ramo verde, che poi veniva adornato con qualche mandarancio, vicino alle finestre. Oppure si andava in cerca di muschio fresco, per creare l'ambientazione più adatta al presepe.

Dal canto suo, Babbo Natale si è conquistato un ruolo sempre crescente in molte culture. Com'è noto, si tratta di un anziano signore dalla barba bianca, che distribuisce regali ai bambini, la sera della Vigilia di Natale. Questo personaggio deriva dalla figura storica di San Nicola, vescovo cristiano di Myra (oggi Demre, città turca) nel IV secolo, più noto in Italia come San Nicola di Bari (dove, in parte, furono trasportate le sue reliquie). Di lui si racconta che ritrovò e riportò in vita 5 fanciulli rapiti e uccisi da un oste e che perciò fu considerato Patrono dei bambini. Il Babbo Natale odierno, che nella versione moderna è chiamato Santa Claus dai paesi anglosassoni e si è diffuso negli Stati Uniti dal XIX secolo, porta in sé anche le reminiscenze di un personaggio britannico del XVII, barbuto e corpulento, che rappresentava lo spirito della bontà del Natale. Lo stesso compare nel libro "Il Canto di Natale" di Charles Dickens, con il nome di Spirito del Natale Presente. Attorno alla figura di Babbo Natale ruotano inoltre credenze diverse a seconda degli Stati, ad esempio sul luogo della sua dimora: il Polo Nord per gli americani, la Lapponia in Finlandia per gli europei.

Un cenno infine ai mercatini natalizi, che introducono l'Avvento in molte città, specie dell'Italia settentrionale e dell'arco Alpino, in Germania e Austria. La loro tradizione risale a quando gli acquisti si facevano alle fiere, organizzate in occasione di ricorrenze annuali come l'Avvento. Si caratterizzano per le decorazioni suggestive, supportate da spettacoli come la rappresentazione vivente del presepe, musiche e canti natalizi. Quanto alle proposte commerciali si spazia dalle tipicità gastronomiche agli articoli di artigianato, dagli elementi decorativi ai souvenir. Tra i più famosi in Italia quelli di Bolzano e Trento.

Manuela Zoccola

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