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ebarnabo e free flow
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Ebarnabo (FdI) chiede alla Regione di sospendere tutti i pedaggi del “Free flow” sull’Asti-Cuneo fino al completamento dell’opera

Il consigliere regionale astigiano è il primo firmatario di un ordine del giorno in Consiglio: «Il sistema ha generato numerosi disagi per gli utenti»

La richiesta non potrebbe essere più chiara di così: sospendere il pagamento dei pedaggi sull’autostrada A33 Asti-Cuneo fino al completamento dei lavori. In Consiglio regionale si torna a parlare di “Free flow”, questa volta tramite un ordine del giorno che vede come primo firmatario il consigliere astigiano Sergio Ebarnabo (Fratelli d’Italia). Ebarnabo, che non è mai stato un sostenitore del nuovo sistema di pagamento dell’A33 tramite telepedaggio, piattaforma digitale o punti di pagamento fisici tra Alba, Asti e Govone, ricorda che «la mancata conclusione dei lavori di completamento dell’A33 sta penalizzando cittadini, imprese e autotrasportatori, costringendoli a percorsi alternativi più lunghi e meno efficienti» e che «dal 1° settembre, il sistema di pedaggio “Free flow” è stato introdotto sulla tratta, eliminando i caselli tradizionali e adottando una modalità di pagamento elettronico il quale, tuttavia, ha generato numerosi disagi per gli utenti, tra cui difficoltà nei pagamenti, errori di fatturazione e sovrapprezzi».

Nell’ordine del giorno Ebarnabo ricorda che «nonostante l’incompiutezza dell’infrastruttura e i disagi del sistema “Free flow”, i cittadini sono comunque obbligati a pagare un pedaggio elevato, aggravando ulteriormente le difficoltà economiche delle famiglie e delle imprese» e che «in situazioni analoghe, altre Regioni hanno richiesto e ottenuto la sospensione temporanea dei pedaggi fino alla risoluzione delle criticità infrastrutturali o organizzative».

Per questi motivi il consigliere di Fratelli d’Italia chiede al Consiglio regionale di dare mandato alla Giunta Cirio affinché intervenga sul concessionario dell’A33 «per chiedere la sospensione immediata del pagamento dei pedaggi su tutta la tratta, fino al completamento dei lavori di realizzazione e alla piena operatività dell’infrastruttura; a sollecitare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affinché eserciti la propria autorità per garantire una gestione più equa e trasparente della rete autostradale, in particolare considerando la situazione della A33 Asti-Cuneo; a promuovere un confronto con il concessionario per risolvere le problematiche legate al sistema “Free flow”; a informare tempestivamente gli utenti sui tempi di completamento dell’autostrada, sulle misure adottate per mitigare i disagi e sulle eventuali agevolazioni applicabili; a coordinarsi con gli Enti locali e con le associazioni di categoria per tutelare al meglio gli interessi dei cittadini e delle imprese colpite dai disservizi».

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