Rendere la matematica, solitamente considerata una materia astratta e appannaggio di “pochi eletti”, più vicina agli interessi degli studenti.
E’, in sintesi, l’obiettivo del progetto “Matematica, un ponte tra fantasia e realtà”, presentato nei giorni scorsi all’istituto Artom, promosso dalla scuola in collaborazione con il Rotary Cub di Asti.
Presenti il dirigente dell’istituto, Franco Calcvagno; Giovanni Periale (Rotary Club) e Valeria Dorigo, insegnante di Matematica e referente del progetto.
Il commento del dirigente Calcagno
«L’errore di fondo – ha spiegato Franco Calcagno – è considerare la matematica una materia arida e astratta. Non è vero, perché invade la nostra vita quotidiana. Eppure continua ad essere percepita come una “tassa da pagare”, un ostacolo che consente di raggiungere i propri obiettivi, come nel caso degli esami che caratterizzano il primo anno al Politecnico di Torino, cui spesso accedono i nostri ragazzi dopo il diploma. In realtà è al servizio di tutte le altre scienze e ha risvolti pratici e concreti, anche se distanti di 20/30 anni rispetto ai relativi studi. Di conseguenza il nostro obiettivo è renderla amichevole. Non vogliamo far divertire i ragazzi, ma proporre loro percorsi di approfondimento sul tema».
I percorsi per il biennio e il triennio
Il dirigente ha quindi lasciato la parola alla docente Dorigo. «Insegnando matematica da tanto anni – ha affermato – sono consapevole delle difficoltà che si incontrano nello studio di questa materia, come detto solitamente considerata senza applicazione concreta nella realtà. A dimostrazione del contrario, abbiamo messo a punto due percorsi distinti riservati al biennio e al triennio. Nel primo caso il percorso partirà da gennaio per continuare fino alla primavera. Verrà proposta la risoluzione di problemi pratici, come la misurazione dell’altezza dell’istituto sulla base dell’ombra grazie alla geometria, e qualche incursione nelle altre materie. Ad esempio, l’insegnante di storia presenterà la figura del filosofo greco, che era anche astronomo e matematico. Al termine, come progetto finale, una gara di orienteering».
Per quanto riguarda il triennio, invece, il percorso comincerà dalla prossima settimana (questa per chi legge, ndr) per terminare entro Natale. «Ci si concentrerà – ha continuato – sulla risoluzione di problemi pratici (come lo scavo di un tunnel superando degli ostacoli), oltre che sulle conferenze tenute da esperti esterni. Particolare attenzione sarà data ad alcune strumentazioni – come droni e GPS – di cui si approfondirà il funzionamento. A questo proposito, inoltre, in primavera i ragazzi visiteranno il Museo Tecnico Navale di La Spezia, con la possibilità di vedere la plancia delle navi dotata delle più moderne strumentazioni».
Il plauso di Carlo Brumat
Collegato “a distanza” con la presentazione del progetto il professor Carlo Brumat, corrispondente e consigliere scientifico per l’Institut Européen de Relations Internationales di Bruxelles e vice presidente per la ricerca dell’Institut de Locarn.
Brumat è anche coordinatore del comitato scientifico di Ethica, l’organizzazione astigiana che dal 1991 stimola dialoghi su temi di grande portata e attualità proposti dai più qualificati rappresentanti dei mondi della cultura, dell’impresa e della politica.
«L’Occidente, grazie al monopolio di scienza e tecnica – ha evidenziato Brumat – ha dominato il mondo per mezzo millennio. Ma ormai quel tempo è finito. La ricetta è nota e tutti i Paesi si sono lanciati nella corsa. Anche perché è dimostrabile la correlazione fra l’eccellenza matematica di un Paese e il suo grado di sviluppo scientifico, tecnico, economico e sociale».
Brumat ha però sottolineato il rischio che corrono i Paesi occidentali. «Ammettendo che la percentuale di individui intellettualmente dotati sia, grosso modo, la stessa in ogni popolo (varie stime la collocano attorno all’1- 2%), ne segue che i Paesi con una popolazione maggiore saranno avvantaggiati. Tanto Cina quanto India hanno il triplo della popolazione europea. Inoltre, beneficiando del vantaggio dell’arretratezza storica (Trotsky), sono portati dal “salto tecnologico” ad adottare con gran lena le tecnologie più moderne, spesso trascurate nei Paesi “più avanzati” a causa degli investimenti già effettuati».
«Insomma, la globalizzazione ha “livellato il mondo” rompendo barriere culturali, temporali e logistiche tra Paesi diversi e “ridistribuendo le carte”».
Da qui la conclusione. «Dato il ruolo centrale della matematica – ha concluso – l’efficacia del suo insegnamento è diventata una variabile strategica. Ben venga, quindi, questa iniziativa, a cui va il mio plauso e riconoscimento».
Un esempio di “matematica creativa”
Nel corso della conferenza stampa sono anche stati mostrati alcuni poliedri realizzati a scuola con gli origami, in carta colorata, esempio di “matematica creativa” (in primo piano della foto in alto di Mariagrazia Billi).