Arriva la Tari (la tassa sui rifiuti entrata in vigore con la Legge di Stabilità 2014) e due sono le certezze che riguardano la situazione della nostra città: lAsp (e di conseguenza il Comune)
Arriva la Tari (la tassa sui rifiuti entrata in vigore con la Legge di Stabilità 2014) e due sono le certezze che riguardano la situazione della nostra città: lAsp (e di conseguenza il Comune) porta sulle spalle il peso di circa 13 milioni di euro di bollette non pagate risalenti agli anni 2004-2013 e, proprio per mettere un paracadute sui conti e incrementare un fondo per gli eventuali crediti inesigibili, i cittadini avranno un aggravio sulla bolletta di 1.750.000 euro.
Facciamo un passo indietro. La TARI, che sostituisce la vecchia TARES, finanzia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ma, nel territorio comunale, servirà anche a pulire porzioni di città «che fino ad oggi – spiegano gli amministratori in una nota stampa – non rientravano nel contratto di servizio (con lAsp ndr) e quindi risultavano terra di nessuno (aiuole, bordi strada, fossati, alcuni spazi pubblici come la zona retrostante la caserma Colli di Felizzano). Sarà inoltre effettuato un passaggio settimanale aggiuntivo nei punti dove si registrano abituali abbandoni di rifiuti e mantenuto lo spazzamento meccanizzato anche in inverno».
Spiegato il fine della tassa, rimangono i conti in tasca agli astigiani con quellaggravio da 1.750.000 euro. «Rispetto allo scorso anno – puntualizzano però gli amministratori – non si avrà un aumento significativo delle bollette, perché questo prelievo aggiuntivo viene compensato dal fatto che, per fortuna, scompare il prelievo aggiuntivo di 30 centesimi a metro quadro imposto lo scorso anno dallo Stato e non riproposto nel 2014». Lanno scorso i famosi 30 centesimi in più a mq, pagati con lultima rata della TARES, avevano creato un gettito di circa 1,5 milioni di euro direttamente regalati allo Stato. Oggi, quella sorta di extra tassa, sarà comunque necessaria per accantonare il fondo sui crediti inesigibili e iniziare a percorrere la strada verso il pareggio dei conti: «Il risultato finale – proseguono gli amministratori – è che nonostante laggravio per i vecchi debiti e per i servizi aggiuntivi finalizzati a migliorare la pulizia della città, le tariffe saranno sostanzialmente invariate per le famiglie e aumentate di pochi punti percentuali per le imprese».
Per mettere in sicurezza i conti è quindi necessario un prelievo aggiuntivo di 893.000 euro destinato a coprire una prima parte dei debiti pregressi che si aggiunge ad un altro fondo interno al bilancio del Comune, ricavato vincolando 1.239.000 euro (parte dellavanzo del 2013) per un totale di oltre 2 milioni di euro. Per evitare che il problema si riproduca in futuro sarà inoltre aumentato al massimo consentito dalla legge anche il fondo per le possibili insolvenze dellanno in corso portandolo da 80.000 a 860.000 euro. «Secondo i conti fatti dal Comune – si legge nella nota – con questi accantonamenti (da inserire anche nelle bollette degli anni venturi) il problema dei vecchi crediti 2004-2013, sarà riassorbito man mano che gli stessi diventeranno inesigibili, in un lasso temporale che potrebbe andare tra i dieci e i quindici anni, a seconda di quale risulterà leffettivo ammontare degli stessi. Per far fronte a questa situazione, quindi, sulle bollette del 2014 grava un prelievo aggiuntivo di circa 1.750.000 euro».
Nella TARI ci saranno anche degli sconti per chi espone i bidoni e i sacchi sulla pubblica via (25% sulla parte variabile della tariffa, pari a circa l11% sul totale dovuto) e maggiori controlli, con relative sanzioni da parte della polizia municipale su segnalazione di ausiliari ambientali, serviranno a contrastare labbandono indiscriminato di rifiuti. «Le famiglie che espongono i bidoni beneficeranno quindi complessivamente di una riduzione complessiva dal 5 al 10% rispetto allo scorso anno – puntualizzano dal Comune – mentre per le imprese il conto resterà sostanzialmente invariato».
Sicuramente a pagare di più saranno gli ambulanti che dovranno versare circa 235.000 euro anziché i 60.000 pagati nel 2013 quando lapplicazione della tariffa ministeriale «aveva ridotto ulteriormente la loro tassa portandola ad un decimo del costo reale con i restanti nove decimi a carico di tutti i restanti cittadini. La maggior aderenza del costo reale alla tassa è anche presupposto utile per incentivare il contribuente a condotte virtuose. Ad esempio – proseguono gli amministratori – se dalla collaborazione con gli ambulanti scaturirà una riorganizzazione della raccolta rifiuti e della pulizia dei mercati, idonea a ridurre i costi, potrà essere proporzionalmente ridotta per lanno futuro la loro tassa». Della TARI e della tariffe ad essa collegata si discuterà giovedì sera in Consiglio comunale.
Riccardo Santagati