Cade quest’anno la celebrazione degli 800 anni dall’allestimento del primo presepe da parte di San Francesco. In occasione di questa ricorrenza l’anno scorso è nata l’associazione di promozione sociale “Tutti sotto la stella”, la cui finalità principale è l’inclusione dei ragazzi con disabilità intellettive tramite l’arte presepiale.
Il nuovo sodalizio ha visto da subito una forte collaborazione con il Lions Club Storici, Artisti e Presepisti d’Asti, la parrocchia di San Martino e l’associazione culturale San Martino. Questa sinergia ha portato alla creazione di una mostra permanente di presepi dal mondo, provenienti dalle collezioni di Maria e Mauro Imbrenda, che verrà inaugurata oggi, mercoledì 4 ottobre, giorno di San Francesco, alle 19. Questa nuova realtà ha trovato sede nel quartiere di San Rocco, in via Carlo Lessona 6.
Il piccolo museo del presepio che è stato allestito ha la finalità di divenire un vero e proprio luogo di aggregazione e coinvolgimento per tutti i ragazzi con disabilità intellettiva che vorranno farsi coinvolgere. L’intento è quello di far comprendere che sotto la stella cometa nessuno è escluso, qualunque sia la sua condizione, la sua provenienza, la sua religione, il suo orientamento.
Le parole dei promotori
“Vogliamo spiegare – affermano dall’associazione – che il presepe non deve essere essere inteso come una realtà religiosa, ma come un motore culturale, sociale e soprattutto come un elemento di integrazione. Partiremo con l’apertura del museo insieme a corsi per famiglie e i ragazzi, approcci artistico-educativi inerenti la manualità e il tatto per i non vedenti, momenti ricreativi legati alla diffusione dell’arte e della tradizione presepiale. Nei nostri sogni vorremmo che divenisse un centro diurno in cui i ragazzi possano trascorrere il loro tempo e magari raggiungere l’indipendenza economica tramite la valorizzazione, la conoscenza e la diffusione della realtà presepiale.
Noi siamo dei sognatori che vivono nella convinzione che nessuno debba rimanere indietro e che una realtà come la nostra possa essere il punto di partenza per nuove opportunità per ragazzi che potrebbero trovare la loro collocazione nel mondo grazie ad una tradizione secolare. San Francesco volle fare il primo presepe, vivente, per capire ciò che il bambino poteva aver provato quella notte e per far comprendere agli occhi dei fedeli il suo amore per il prossimo. Noi vogliamo far comprendere tramite la nostra azione che non si può andar lontano senza rendere la mano al nostro prossimo”.
Per informazioni: 380 305 1910.