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Prastaro Marco indicazioni pastorali
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«Ecco le tappe del Giubileo e la proposta di rendere le chiese più fruibili dai turisti»

Il vescovo Marco Prastaro ha presentato gli orientamenti e le note pastorali per l’anno 2024/2025: «Al via l’istituzione dei Ministeri laicali»

Il Sinodo della Chiesa italiana che si avvia verso le conclusioni, l’istituzione dei Ministeri laicali e il Giubileo che coinvolgerà i fedeli nel 2025.
Sono i tre temi principali trattati nella pubblicazione “Una Chiesa pellegrina di speranza”, a firma del vescovo Marco Prastaro, che contiene gli orientamenti e le note pastorali per l’anno 2024/2025.
«Anche quest’anno – ha spiegato il vescovo durante la presentazione – non ho scritto la Lettera pastorale, dall’impianto più strutturato, ma ho preferito proporre una serie di orientamenti, raccogliendo quanto svolto nel precedente anno pastorale e proponendo nuovi spunti di riflessione attorno a tre argomenti principali».

Il Sinodo

Innanzitutto il Sinodo, avviato quattro anni fa anche a livello diocesano per interrogare la comunità sul senso e sul modo di essere Chiesa oggi, ovvero su quale debba essere lo stile utile per annunciare il Vangelo. «Il Sinodo della Chiesa italiana terminerà la prossima primavera – ha annunciato – e vedrà due assemblee in programma dal 15 al 17 novembre e dal 31 marzo al 4 aprile. Al termine del secondo incontro verrà elaborata la proposta definitiva che sarà presentata all’assemblea dei vescovi di maggio».

Il ruolo dei laici

Altro tema affrontato, l’apporto dei laici alle comunità parrocchiali, sempre più fondamentale considerando il calo delle vocazioni (nella nostra Diocesi, composta da 122 parrocchie, sono attivi 48 sacerdoti). L’obiettivo è arrivare a nominare, all’interno delle comunità parrocchiali, i ministeri laicali istituiti. In sostanza, saranno individuati laici che presteranno il loro servizio (lettore, accolito, catechista) con il ruolo di coordinatori. «Operativamente – ha indicato il vescovo – ho incaricato don Simone Unere di seguire l’equipe che elaborerà il percorso formativo che i candidati, scelti nelle parrocchie entro maggio, dovranno seguire il prossimo anno pastorale».

Il Giubileo

Infine, il Giubileo che caratterizzerà il 2025, dal titolo “Pellegrini di speranza”. «Sarà avviato a livello universale il prossimo 24 dicembre – ha informato il vescovo – mentre in ambito diocesano comincerà il 29 dicembre alle 16 con una celebrazione in Cattedrale. Ricordo, a questo proposito che, a differenza dell’ultimo giubileo straordinario, la Porta Santa sarà individuata solo a Roma».
Per l’occasione la Diocesi ha programmato un pellegrinaggio diocesano dal 2 al 4 aprile, cui seguiranno altre proposte indirizzate a fasce di età o gruppi: il Giubileo degli adolescenti, dal 25 al 27 aprile; il Giubileo delle famiglie, dal 20 maggio al 2 giugno e il Giubileo dei giovani, dal 28 luglio al 3 agosto.
«Mentre invito ogni comunità parrocchiale ad aderire a queste iniziative – ha evidenziato – penso sia importante anche trovare alcuni gesti di speranza da compiere sul territorio. In questo anno giubilare, infatti, siamo tutti invitati ad essere segni tangibili di speranza per chi vive in condizioni di disagio, dai detenuti ai poveri. Alcune iniziative della Diocesi, penso all’ambulatorio Fratelli Tutti così come alle attività di Caritas e Migrantes, già si pongono in linea con questo invito».

Chiese fruibili dai turisti

Monsignor Prastaro ha quindi concluso la presentazione proponendo altri due spunti di riflessione. «Continueremo a ragionare – ha ricordato – sulla possibilità di creare un centro di aggregazione giovanile cittadino, dotato di operatori e basato su un progetto educativo, su cui abbiamo cominciato a confrontarci l’anno scorso. E sulla necessità di potenziare la fruizione di alcune chiese – San Secondo, Cattedrale, San Martino – meta dei turisti che, sempre più numerosi, visitano la nostra città. In questa ottica penso anche al Museo diocesano, che peraltro è destinato ad ampliarsi, e alla Biblioteca del seminario. L’obiettivo è far sì, magari attraverso gruppi di volontari sul modello della chiesa di San Martino, che questo patrimonio sia a disposizione di tutti e che diventi al contempo occasione di evangelizzazione attraverso la cultura».

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