Il nuovo rapporto Ecosistema urbano 2025 di Legambiente e Ambiente Italia, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, offre una panoramica in chiaroscuro sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani. In questo contesto di generale affanno, Asti dimostra un incoraggiante dinamismo: si posiziona al 42° posto della classifica generale con un punteggio del 57,85% e scala 7 posizioni rispetto all’edizione precedente nella quale si attestava al 49° posto. Il rapporto Ecosistema urbano si basa su 19 parametri che fotografano le performance ambientali di 106 città capoluogo in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente.
Asti eccelle in particolare in due ambiti per la sostenibilità urbana: la gestione idrica e il ciclo dei rifiuti. Per quanto riguarda la dispersione della rete idrica, si colloca tra i comuni più virtuosi, registrando una perdita di acqua immessa in rete pari al 18,9%, un dato è significativamente migliore della media dei capoluoghi con oltre un terzo dell’acqua immessa persa (36,1%). I consumi idrici domestici pro capite ad Asti si attestano a 142 litri al giorno per abitante. Anche la raccolta differenziata segna una performance positiva: Asti raggiunge il 65,5% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani prodotti. La produzione annua di rifiuti urbani pro capite ad Asti è di 471 kg per abitante.
Nonostante gli indicatori positivi, permangono criticità significative soprattutto nel settore dell’aria e della mobilità. La qualità dell’aria ad Asti è classificata come “scarsa”: la città registra 36 giorni di superamento del limite per l’ozono, mentre per i valori medi annui per il biossido di azoto attesta Asti al 59° posto della classifica. In città diminuiscono le concentrazioni di PM10 con 26 microgrammi per metro cubo a fronte dei 28,3 dell’anno precedente e le giornate di sforamento dei limiti di azoto passano da 40 a 35, ma preoccupa la presenza del Pm 2,5 che passa da 17 a 19 μg/mc.
Sul fronte della mobilità, Asti si conferma uno dei “grandi garage a cielo aperto”. Il tasso di motorizzazione è elevato, con 71 vetture ogni 100 abitanti. Questo valore supera la media complessiva dei capoluoghi italiani, che è di 68,1 auto ogni 100 abitanti e che continua inesorabilmente ad aumentare. Il ricorso al trasporto pubblico locale è ancora limitato, con soli 36 viaggi per abitante all’anno. L’offerta di Tpl si attesta all’89° posizione della classifica nazionale. Asti presenta, però, con una discreta infrastrutturazione ciclabile con 15,3 metri lineari di piste ciclabili comunali, escluse le piste del verde (m/100abitanti). L’estensione delle aree pedonali è limitata, con appena 2,6 mq ogni 100 abitanti.