Se 200 anni vi sembrano un'eternità per quanto il mondo può cambiare in tale lasso di tempo, soprattutto se si pensa agli "ultimi" 200 anni, un Santo potrebbe farvi cambiare idea.
Se 200 anni vi sembrano un'eternità per quanto il mondo può cambiare in tale lasso di tempo, soprattutto se si pensa agli "ultimi" 200 anni, un Santo potrebbe farvi cambiare idea. Pochi giorni fa si è aperto ufficialmente il giubileo del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco e in tutte le omelie e i discorsi ufficiali la parola più ricorrente è stata "attualità" riferita a quanto il suo messaggio e il suo operato sia ancora validi oggi, 126 anni dopo la sua scomparsa.
Ma come sarebbe il Don Bosco degli Anni Duemila?
Sicuramente, il "santo sociale" per antonomasia avrebbe usato i "social" in tutte le loro potenzialità: Facebook per dialogare in ogni momento con i suoi ragazzi (e ci si immagina migliaia di amici fra i quali sicuramente un altrettanto straordinario comunicatore come Papa Bergoglio), Instagram per postare i momenti più significativi della vita di oratorio, LinkedIn per mettere insieme offerte e domande di impiego per i suoi ragazzi ai quali, per mission, ha sempre insegnato un mestiere, ritenendo il lavoro importante quanto la preghiera nella struttura degli adulti di domani.
Sarebbe un santo viaggiatore: approfittando dei voli low cost farebbe continue visite a sorpresa nelle tante case missionarie che ha fondato in tutto il mondo e non con spirito colonizzatore, ma con l'intento di "esportare" un modello di affrancamento delle popolazioni più povere che passi attraverso l'educazione e il lavoro. Compreso quello dei campi, da lui così bene conosciuto e oggi così utile per sfamare una popolazione mondiale in aumento.
E per questo sarebbe di casa alla Fao e all'Onu, a battere i pugni per ottenere terre, semi, pozzi d'acqua. Andrebbe da Renzi per battergli il tempo sugli investimenti che riguardano il futuro dei giovani (e lo annuncerebbe in un tweet poco prima del loro incontro per dare più diffusione e peso agli impegni presi); andrebbe ospite al Rotary, al Lions e agli altri club di servizio per progetti specifici da sostenere battendosi per trovare fondi; farebbe appelli alla gente comune, in un "crowfounding" ovvero raccolta di fondi che parte dal basso capace di coinvolgere tutti su eventi e progetti specifici; parteciperebbe alle mode "virali" (come l'ice bucket challenge) per arrivare, in pochissimi giorni, nelle case dei ragazzi di tutto il mondo a portare il suo messaggio. Tutto questo mantenendo, nell'applicazione della sua fede, quella sua serena pragmaticità piemontese in grado di dare il senso della misura senza mai perdere di vista l'obiettivo finale. I like Don Bosco.
Daniela Peira