Ventisei anni ancora da compiere, formazione agraria e una fervente passione vitivinicola, con tanti progetti da realizzare. Questa, la stra-sintesi del profilo di Alessandro Caruso di Castelletto Molina, il nuovo Delegato Giovani Impresa Coldiretti Asti eletto all’unanimità al Mercato Contadino di Campagna Amica Asti.
Dopo due mandati consecutivi, Danilo Merlo ha, così, passato il testimone in “buone mani”, a giudicare dalla grinta e dal dinamismo da subito manifestati dal giovanissimo neo Delegato durante il suo breve speach di presentazione.
Fresco di diploma al Penna di Asti, Alessandro aveva presto preso le redini dell’Azienda Agricola di famiglia, rilanciando, così, la lunga tradizione vitivinicola giunta, con lui, alla quarta generazione. L’innato fermento giovanile di Alessandro si esprime, giorno dopo giorno, in un crescendo di progetti. Tra gli altri, c’è in embrione l’apertura di un’Agri-vineria (pernotto, colazione e apertivi con degustazione), all’interno dell’Ottocentesca cascina di proprietà, da abbinare all’attività enoica, distribuita su 24 ettari con produzione di uve atte a vini a Doc e Docg, prevalentemente Moscato, Barbera, Brachetto, oltre che di Cortese, Freisa e Dolcetto. In parallelo, anche, l’avvio di un allevamento caprino.
Nel triennio 2014-16, Alessandro aveva militato anche in politica presso consulte provinciali studentesche, assumendo le cariche di presidente provinciale e regionale e poi segretario nazionale. Inoltre, siede nel Consiglio di Amministrazione della Cantina Sociale Tre Secoli.
Tra i macro impegni che vorrà realizzare nel corso del suo mandato, c’è un’azione/concetto davvero originale: la Rivoluzione Gialla.
“Vorrei ricolorare di giallo Asti e provincia tramite azioni di valorizzazione dei prodotti agroalimentari già a partire dalle scuole agraria e alberghiera” ha spiegato Alessandro; “ai giovani che hanno scelto queste professioni, vorrei raccontare cosa facciamo, quali sono i servizi e le opportunità possibili grazie al Movimento Giovani Impresa Coldiretti Asti. Solo attraverso la conoscenza e il coinvolgimento pieno sarà possibile sfruttare tutte le opportunità che si presenteranno al vantaggio nostro e del territorio. Infine, ritengo fondamentale essere presenti ai giusti tavoli, quelli che contano sia a livello propositivo sia decisionale”.
Con lui nel movimento Giovani Impresa ci sono: Cristina Viarengo di Asti e Alberto Finotto zona di San Damiano d’Asti, come vice presidenti, e Carlo Santi (zona Canelli), Federico Ebole (Castelnuovo don Bosco), Davide Montiglio (Moncalvo), Marco Ribaldone (Nizza), Dario Campia (San Damiano), Alessia Bodrito (Vesime) e Francesco Casetta (Villanova d’Asti) come consiglieri. Giovanissima anche la nuova coordinatrice individuata in Maria Chiara Maggiorotto, che subentra a Enrico Lorenzato, anche lui come Merlo, applaudito da tutti per il grande lavoro svolto.
“Voi giovani, siete il futuro e, ancor prima, il presente” ha detto il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio; “la vostra effervescenza e la vostra passione caratterizzeranno i percorsi più virtuosi della Coldiretti, per il raggiungimento degli obiettivi più alti e innovativi”.
“Coldiretti siete voi e più vivrete l’Associazione e crescerete, più crescerà l’Associazione stessa che, a sua volta, potrà garantire una maggiore restituzione alla base associativa” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. “Roma è e sarà sempre la nostra grande guida, con la quale interloquire in forma sinergica, propositiva e costruttiva ma, ricordate, che le politiche di azione concreta dovranno partire dal territorio dove, insieme, dovremo lavorare nel rispetto delle singole identità, vocazioni e tradizioni. La forza di Coldiretti siamo ognuno di noi, con la condivisione delle nostre esperienze, delle nostre idee e della nostra intraprendenza. Ragazzi, tutti insieme siamo davvero tanti: a livello nazionale, così come ad Asti e provincia, rappresentiamo l’oltre 70% degli agricoltori. Questo è un grande risultato conquistato in decenni d’impegno e, soprattutto, è grande onere e immenso onore per fronteggiare le sfide più grandi di cui, più di altri, siamo capaci”.