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Elezioni ad Asti: «Senza Forza Italia il centrodestra non vince»

Forza Italia e la lista civica “Con Asti nel cuore” si uniscono per sostenere il sindaco Rasero alle amministrative di maggio

È sulle note di “I wanna be your slave” dei Måneskin, canzone di rottura rispetto ai tradizionali inni dei partiti, che “Forza Italia – Berlusconi” e il movimento civico “Con Asti nel cuore” hanno lanciato un video che spiega i motivi per cui si sono uniti, in una sola lista, nella campagna elettorale di Asti 2022. Il filmato è stato una parte dell’evento, avvenuto questa mattina in Sala Pastrone, al quale hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi (coordinatore provinciale di Forza Italia), il deputato Roberto Rosso (vicecoordinatore regionale F.I.) e Marco Galvagno, figlio di Giorgio Galvagno e coordinatore della lista civica “Con Asti nel cuore”.

Presenti in sala, oltre al sindaco Maurizio Rasero, gli assessori Loretta Bologna e Piero Ferrero, simpatizzanti, candidati – sebbene i nomi non siano stati ancora resi noti ufficialmente – e tanti volti più o meno noti del centrodestra astigiano.

Forza Italia e “Con Asti nel cuore” sostengono la ricandidatura del sindaco Rasero e si uniscono alle altre liste che hanno già fatto sapere di voler continuare con lui l’esperienza di governo della città.

«In questi mesi di amministrazione ci siamo confrontati a lungo su tanti argomenti con il Movimento Civico Galvagno con il quale abbiamo in comune molte idee – ha commentato Marco Gabusi – Così abbiamo approfondito e unito le proposte e i progetti per il futuro della città». L’assessore regionale ha elencato ciò che considera gli obiettivi riusciti di buona gestione del territorio: dai progetti sulla Cultura agli eventi di Natale, dalle grandi opere (il rilancio del collegamento sud/ovest e l’investimento per la riapertura dell’ex Maternità come Ospedale di Comunità) fino al progetto di far diventare Asti zona logistica semplificata in funzione del retroporto di Genova. «Progetti fatti o che si stanno portando avanti con un sindaco che ha dimostrato capacità e voglia di lavorare per questa città».

«Più che un matrimonio è una conseguenza logica»

Marco Galvagno ha ripercorso la storia che lo lega al partito di Berlusconi: «Io sono di Forza Italia, ho militato in Forza Italia, sono stato nel direttivo provinciale, ho corso per la Provincia e grazie all’appoggio del partito ne sono diventato presidente del Consiglio. Ma ho corso per la Camera anche con la tipica candidatura di servizio. Quindi di fatto non è un matrimonio quello di oggi, ma una normale conseguenza logica per unire i tre livelli: Comune, Provincia e Regione. È un momento storico ideale per farlo, per arrivare a un obiettivo importante: portare il cuore oltre l’ostacolo e noi abbiamo Asti nel cuore».

«Sì all’apertura ai moderati»

Roberto Rosso, vicecoordinatore regionale di F.I., ha esordito ricordando le origini del bisnonno a Tonco, dove ha ancora una casa che continua a frequentare («anch’io ho Asti nel cuore»). Poi ha parlato dell’importanza di restare uniti: «Quello che sta avvenendo ad Asti è esattamente ciò che Forza Italia vuole fare a livello regionale e nazionale: aprire le porte. La parola d’ordine è insieme. Da oggi a due anni avremo le amministrative in città importanti come Asti, Alessandria e Cuneo, le elezioni politiche, le regionali e le europee. Senza Forza Italia il centrodestra non vince, ma per essere certi di vincere bisogna allargare. In questo momento sta tornando la parte moderata e infatti amo chiamare queste alleanze la “casa dei moderati”. La politica non è bianco e nero, – ha concluso – ma ci sono tante colorazioni. L’apertura ai moderati sta attirando consensi, come dimostrano le vittorie dei nostri candidati alle elezioni provinciali».

Rosso ha escluso che il centrodestra possa spaccarsi con l’eventuale distacco di Fratelli d’Italia che, anche ad Asti, non ha ancora ufficializzato il proprio appoggio a Rasero. «Ci stiamo confrontando per capire qual è il modo migliore per presentarci agli italiani, ma non ci stiamo spaccando anche se a qualcuno piacerebbe. Ad Alessandria, a sostegno del sindaco uscente, ci siamo tutti e anche una forza civica. Con questa apertura Forza Italia deve tornare ad essere la sintesi del centrodestra e la forza che lo tiene unito».

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha concluso gli interventi analizzando su più livelli il progetto politico che si sta avviando ad Asti: «È quello in cui io credo da sempre – spiega Cirio – A volte questa mia attenzione ai movimento civici ha fatto storcere il naso nel mio partito perché sembrava che guardassi troppo fuori. Invece ho sempre avuto la mentalità che il partito è importante, perché è la tua idea politica, ma prima dei partiti vengono i territori. Il mio partito è il Piemonte, il vostro Asti. In quest’ordine di valori bisogna sempre collocarsi con grande chiarezza. Le scelte vostre saranno sempre ispirate a quello che è il bene della vostra città e il vostro sindaco l’ha sempre dimostrato. Poi sono contento perché a Giorgio Galvagno devo molto, innanzitutto come modello di persona innamorata della sua città e che ha la passione politica dentro. Io muovevo i primi passi quando Giorgio era già importante e ho seguito quello che è stato il suo percorso». Anche Cirio ha parlato di «centrodestra moderato».

«Forza Italia è il mio partito – ha concluso – e da mesi ha una crescita i termini di gradimento. Questo perché abbiamo fatto due scelte di serietà: sostenere il Governo Draghi e una campagna sulle vaccinazioni e sulla sicurezza molto precisa. Draghi l’abbiamo sostenuto per chiudere definitivamente la stagione del grillismo in Italia, un momento terribile per il nostro Paese. Siamo in una collocazione di centrodestra, ma moderata. Moderata vuol dire buonsenso, essere costruttori, cercare di unire perché se vogliamo ripartire davvero dobbiamo trovare il modo di stare insieme».

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