Niente terzo polo o polo alternativo ad Asti. Il progetto su cui stavano lavorando Azione, Più Europa, Italia Viva e Volt ha avuto una battuta d’arresto improvvisa, anche se non così imprevedibile. Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi, ha deciso di smarcarsi dal progetto per varie ragioni e quindi non sosterrà ufficialmente il candidato a sindaco Marco Demaria, tesserato di Azione e oggi ancora di più identificabile nel partito fondato da Carlo Calenda.
«In queste ultime settimane abbiamo lavorato con impegno per cercare di fare nascere ad Asti un “terzo polo” che a nostro avviso poteva creare le basi per una proposta alternativa, capace di guardare con attenzione a quell’elettorato con una diversa idea di posizionamento politico diviso tra il centro-sinistra e il centro-destra – spiegano i coordinatori provinciali di Italia Viva, tra cui la consigliera comunale Angela Motta – Un laboratorio da cui fare scaturire idee e proposte per affrontare al meglio i problemi del territorio e con una diversa prospettiva di sviluppo della città».
Ma quali sono i motivi del ripensamento? «A livello nazionale, sia Azione sia Italia Viva non hanno concesso in uso il simbolo di partito, – continuano i coordinatori – di fatto impedendo il concretizzarsi di questo “laboratorio politico” quale poteva essere Asti, anche nell’ottica delle prossime consultazioni elettorali del 2023. Per quanto riguarda le elezioni amministrative di Asti, Italia Viva non ha un proprio candidato a sindaco: un candidato e un simbolo di partito si mettono in campo solo se si crea una coalizione ampia con un disegno unitario, condiviso e vincente. E questi presupposti, nonostante svariati contatti e una possibile convergenza di idee e programmi con gli esponenti delle parti coinvolte, alla verifica dei fatti non ci sono».
Per questo motivo la decisione di Italia Viva è inevitabile ed è quella «di non proporre un nostro candidato che si aggiungerebbe agli altri, ma di lavorare comunque ai progetti per la città, con gli interlocutori disponili a condividere e portare avanti un approccio autenticamente riformista».
«Per questo, – aggiungono da Italia Viva – non ovviamente tra le file dei sovranisti e dei populisti, verso le cui idee e programmi vi è un’innegabile distanza, ma con alcuni dei protagonisti in campo ci saranno anche nostri militanti, che noi sosterremo e che sapranno portare in Consiglio comunale il nostro contributo di idee e proposte».
Con l’uscita di Italia Viva dalla coalizione la corsa di Marco Demaria si complica tenuto conto che, a parte il caso specifico di Italia Viva, è anche alle prese con i malesseri di una parte di tesserati di Azione che lamentano scarso confronto interno e di non aver avuto la possibilità di sceglierlo, con una votazione democratica, quale loro candidato sindaco. Accuse cui Demaria ha già replicato ricordando di essere stato indicato dal segretario provinciale, Fausto Fogliati, a sua volta investito dal coordinamento regionale e nazionale di valutare il nome da presentare agli elettori. A sostenere Demaria c’è anche Carlo Calenda già passato ad Asti per ufficializzare la sua candidatura.
[in foto Angela Motta di Italia Viva]