Tra conferme e clamorosi abbandoni, la campagna elettorale scalda i motori a pochi giorni dalla chiusura dei confronti che decreteranno gli schieramenti e le liste in corsa per le prossime elezioni comunali di Asti
Tra conferme e clamorosi abbandoni, la campagna elettorale scalda i motori a pochi giorni dalla chiusura dei confronti che decreteranno gli schieramenti e le liste in corsa per le prossime elezioni comunali di Asti.
Se è vero che la linea ufficiale tenuta da alcuni partiti ha già delineato quali saranno i “big” in gara, non meno interessanti sono le voci che si rincorrono a Palazzo civico tra smentite e parziali conferme.
I direttivi di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord hanno già ufficializzato la loro candidatura, quella di Maurizio Rasero. Nessun dubbio a riguardo: Rasero, attuale vice presidente della Cassa di Risparmio di Asti e vice presidente della Camera di Commercio, sarà il candidato a sindaco del centrodestra, sostenuto almeno da una lista civica e dalla neo formazione dei Giovani Astigiani (leggi intervista a pagina 7).
Angela Quaglia: candidatura in forse?
E pensare che fino a pochi mesi fa il consigliere comunale uscente ed ex assessore Angela Quaglia aveva accarezzato l’idea di mettere d’accordo tutte le forze politiche del centrodestra per una sua investitura.
Come ricorda la stessa Quaglia, così non è stato. «Credevo che l’esperienza e la battaglia sul campo, ma anche il lavoro svolto in Consiglio fossero tenuti in considerazione e avessero qualche valore. Ho preso atto che non sono stati abbastanza interessanti per il centrodestra». L’amarezza di Quaglia è lampante, ma c’è dell’altro.
A differenza di quanto sostenuto fino ad oggi, la consigliera potrebbe anche decidere di ritirare la propria candidatura in solitario a sindaco. «Si tratta di una decisione che prenderò con i membri delle associazioni con cui sto lavorando e con i cittadini che hanno portato avanti questo progetto» aggiunge confermando le voci di aver avuto, comunque, un contatto con Rasero. «Sì, ho avuto una richiesta di colloquio amichevole con Maurizio il quale mi ha chiesto se volevo entrare nella sua flotta. Ho declinato l’invito». Maurizio Rasero ha puntato ad una riunificazione del centrodestra, ma i soliti ben informati dicono che l’arrivo di Angela Quaglia nella coalizione non farebbe esultare di gioia alcuni degli alleati. Il motivo? Sembra che qualcuno non abbia dimenticato, né gradito, la presenza di Quaglia nel primo Consiglio provinciale capitanato da Brignolo. Inoltre, il successivo ritiro delle sue deleghe da parte dell’attuale presidente provinciale Gabusi avrebbe peggiorato i rapporti tra la consigliera e la sua area di riferimento.
Galvagno, pronto a sostenere Rasero
Nel centrodestra c’è il Movimento Civico Galvagno dove, esclusa la candidatura dell’ex sindaco e fondatore Giorgio Galvagno, sembra scontato l’appoggio a Rasero. Anche in questo caso si parla di condivisione di programmi, obiettivi comuni da raggiungere nel quinquennio amministrativo. Ma quale potrebbe essere l’eventuale presenza in giunta del Movimento Civico?
Ancora una volta tra indiscrezioni e ipotesi, c’è chi è pronto a scommettere che l’eventuale carica di vice sindaco potrebbe essere riservata ad un esponente del Movimento anche se la presenza della Lega Nord, e un suo buon risultato elettorale, potrebbe far pendere la bilancia verso il Carroccio.
Se c’è un candidato nel centrodestra che invece dice di non aver pensato ad incarichi, ma solo al programma, è Marcello Coppo di Fratelli d’Italia. «Non mi interessano le logiche della vecchia politica e quindi non ho parlato di posti o incarichi. Voglio portare avanti un programma serio, credibile con punti fermi: chiusura dei campi nomadi, un nuovo parcheggio in centro, riaprire al traffico via Quintino Sella eliminando la telecamera, riportare il Motocross ad Asti, dare più sicurezza, anche creando accordi con le agenzie private».
Nessuna candidatura per Mariangela Cotto
L’aveva detto e lo conferma: «Non mi candido e non avrò, né chiederò, posti in Giunta». Mariangela Cotto non sarà più in prima linea nel Consiglio, ma continuerà a collaborare con il gruppo che lei stessa ha fondato cinque anni fa, “Noi per Asti”. «Il gruppo sarà in corsa per le amministrative, ma non abbiamo ancora deciso chi sostenere perché aspettiamo di leggere i programmi dei vari schieramenti».
Cinque anni fa, “Noi per Asti” decise di appoggiare Giorgio Galvagno essendo un gruppo più vicino al centrodestra.
Rasero potrebbe avere tra i suoi anche il sostegno di Mariangela Cotto? E’ probabile, tenuto conto che una convergenza verso il PD sembra molto difficile.
Per quanto riguarda i candidati, “Noi per Asti” metterà di certo in campo l’attuale consigliere Federico Garrone, gli ex consiglieri Mario Aresca e Felice Sismondo, più un gruppo dove ci saranno molte donne provenienti dalla società civile.
UDC: se ne parla dopo l’11 febbraio
Ancora silente, l’UDC dovrà presto decidere se e come partecipare alla campagna elettorale. Un partito, va ricordato, che ad Asti è sotto commissariamento, ma con l’attuale vice sindaco Davide Arri che potrebbe scegliere di proseguire l’impegno nella pubblica amministrazione.
«Faremo dei ragionamenti nei prossimi giorni – spiega Arri – Poi, l’11 febbraio, saremo a Roma per confrontarci con i vertici. Lì si deciderà cosa fare».
Lo scatto dei Moderati
«Vogliamo mettere cinque anni di esperienza e lavoro al servizio dei cittadini, ma attendiamo risposte in tempi certi, così sapremo come comportarci». Il consigliere dei Moderati Raffaele Giugliano non ha alcun dubbio sul futuro del gruppo: «Siamo pronti a fare la nostra parte per la città, ma chiediamo un confronto schietto con il Partito Democratico e che sciolga la riserve sul nome del candidato a sindaco». Per Giugliano, da sempre sostenitore del fatto che la politica debba dare risposte e non prendere tempo, il nome del candidato sindaco del PD è necessario per intavolare con lui un discorso basato su un programma condiviso.
Nel frattempo gli stessi Moderati fanno uno scatto in avanti, annunciando ben tre possibili candidature a sindaco: lo stesso Giugliano, l’assessore Andrea Cerrato e Gabriele Andreetta. Una candidatura che punta a stimolare il PD a mettere le carte in tavola al più presto, altrimenti i Moderati potrebbero anche prendere una strada diversa. «Non abbiamo preclusioni verso nessuno – spiega Giugliano – Siamo aperti al dialogo con tutti, come abbiamo dimostrato in questi anni, ma chiediamo altrettanta chiarezza ai nostri interlocutori».
Riccio sfida il Movimento 5 Stelle
Biagio Riccio, candidato a sindaco con una lista civica e tra gli attivisti dell’associazione “Dalla parte degli astigiani” cercherà di convincere soprattutto i delusi della politica in generale, ma è logico ipotizzare che tenterà di portare via voti all’elettorato del Movimento 5 Stelle, a sua volta in corsa con il candidato Massimo Cerruti. Una sfida nella sfida che, c’è da scommettere, riserverà qualche sorpresa.
Uniti si può cerca il “suo sindaco”
Le elezioni saranno la prima prova importante per il neo gruppo di “Uniti si può”, formato da Anna Bosia, Clemente Elis Aceto e Massimo Scognamiglio. A sinistra del Partito Democratico, ma con le fondamenta in una lista civica, il gruppo mira a compattare associazioni e movimenti radicati sul territorio e interessati alla difesa dell’ambiente, dei servizi pubblici, ad una maggiore pedonalizzazione della città e, in definitiva, a far salire a bordo tutti gli scontenti degli attuali partiti di sinistra compresi i delusi dall’esperienza governativa renziana. “Uniti si può” non ha ancora scelto il suo candidato a sindaco, ma le voci più accreditate dicono che potrebbe essere Aceto: giovane, «sufficientemente di sinistra» (come dicono alcuni simpatizzanti riferendosi all’esponente di Possibile), ambientalista, deluso del PD e fervente sostenitore della democrazia partecipata. Raggiunto al telefono, nega di aver preso una qualsiasi decisione in merito: «Sarò candidato al Consiglio comunale, ma allo stato attuale smentisco le voci che mi danno per candidato a sindaco. In questo momento stiamo lavorando al programma elettorale». Al contrario, Anna Bosia dovrebbe lasciare l’aula senza tentare una nuova candidatura.
I nodi gordiani del PD
E’ la vera incognita della campagna elettorale: se Fabrizio Brignolo, come ormai dato per certo, rinunciasse alla candidatura (sarebbe il primo sindaco uscente a non ripresentarsi dai tempi di Bianchino), il PD dovrà trovare un sostituto valido, capace di muoversi con dimestichezza nella complessa macchina comunale, possibilmente pronto a compattare le varie correnti interne al partito. Il nome più accreditato è quello della consigliera regionale Angela Motta, ma i soliti ben informati indicato, tra i nomi in discussione, l’assessore Piero Vercelli, Michele Miravalle e, dalla società civile, si sarebbe ipotizzato anche l’avvocato Aldo Mirate il quale, però, avrebbe già detto no.
Riccardo Santagati