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Vittoria Briccarello e Mauro Bosia
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Analisi del dopo voto, ad Asti città Briccarello e Bosia “travolgono” per preferenze i candidati del centrodestra

Nel centrosinistra l’analisi del buon risultato fatto dai due consiglieri comunali candidati indipendenti per Alleanza Verdi Sinistra

A distanza di oltre una settimana dal voto delle elezioni regionali, iniziano a delinearsi gli sviluppi futuri che le forze politiche in campo potrebbero seguire per costruire un’alternativa solida e credibile all’amministrazione comunale di centrodestra. Le elezioni comunali sono ancora lontane (2027), ma sono alcuni esponenti di partiti e liste civiche di centrosinistra a fare i conti in tasca ai candidati sottolineando come i due consiglieri comunali di Uniti si può, Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, reduci dall’impegno della campagna elettorale per la Regione, abbiano ottenuto «un risultato eclatante».

«La lista Alleanza Verdi Sinistra ottiene sull’intero territorio provinciale 6.019 numeri assoluti, pari al 7,62% dei voti; Vittoria Briccarello raggiunge le 2.310, Mauro Bosia tocca le 2.127 – commentano Mario Malandrone (Ambiente Asti), Giuseppe Vitello (Uniti si può) e Gianfranco Miroglio (Europa Verde) – Nel comune di Asti, AVS raggiunge 3.045 preferenze, pari al 13% dei voti, piazzandosi come 4° partito in città, non lontano da Forza Italia e superando la Lega di Salvini. Stiamo parlando di partiti che hanno rappresentanze nella Giunta ad Asti, in Regione, in Parlamento, che hanno ministri, finanziamenti elettorali cospicui, sostenitori facoltosi. Tale risultato è stato ottenuto con una spesa totale per la campagna elettorale di 6 mila euro, una cifra minima, ma è giusto che sia così in paragone alle spese degli altri partiti, costi che presto confronteremo e commenteremo».

Ma è sul voto nel capoluogo astigiano che l’analisi dei tre si sofferma: «In termini di preferenze Briccarello e Bosia superano ad Asti, largamente, tutti i candidati della destra che andranno a sedere in Consiglio regionale, beneficiati del listino di Cirio compresi. Infatti al 30% dei voti di FdI corrispondono solo le 746 preferenze di Ebarnabo; l’assessore Gabusi, dopo 5 anni di governo, raggiunge in città le 684; l’ormai ex vicepresidente della Regione Carosso, che sarà semplice consigliere, raggiunge le 832 preferenze. La prestigiosa sede di via Garibaldi, costi a parte, non gli ha portato granché».

L’exploit di Briccarello e Bosia in termini di preferenze viene analizzato e spiegato sotto vari aspetti. «In primo luogo perché sono “energie nuove”, perché sono stati supportati dalle liste civiche, da un gruppo di giovani, e diversamente giovani, che animano la Casa del Popolo, perché ci hanno messo la faccia con una campagna elettorale in mezzo alle persone, confrontandosi e discutendo, educatamente sempre e comunque anche con coloro che la pensavano diversamente, perché sanno interagire avendo studiato i problemi e ragionandone quindi con competenza, perché hanno affrontato temi locali, regionali e nazionali, portando in mezzo agli elettori questioni come la sanità ad Asti e Provincia, discutendo dell’inutilità della tangenziale Sud Ovest, denunciando un aumento della Tari che dimostra quanto sia mal governato il Comune di Asti, mai tralasciando il tema della pace e del cessate il fuoco subito. Insomma – evidenziano i tre – coniugando nella discussione alcuni argomenti che hanno caratterizzato con successo in questi anni la politica di Alleanza Verdi e Sinistra: la giustizia sociale ed economica, quella ambientale, la difesa dei diritti civili. A tutto questo si aggiunge una carica umana, di empatia nell’immedesimarsi nei problemi degli altri, nel trasmettere la volontà di porsi “al servizio” senza chiedere nulla, senza pretese e, soprattutto, senza supponenza. Due ragazzi giovani che sono piaciuti, che trasmettono sincerità, trasparenza e pulizia morale».

Non mancano, poi, le aspettative per il futuro, ma con una buona dose di realismo. «Il centrodestra è ancora davanti e non sarebbe produttivo se taluni si facessero prendere da facili entusiasmi andando troppo presto ad ipotecare il futuro o, peggio, avanzando candidature – concludono Malandrone, Vitello e Miroglio – Le destre possono essere battute solo dimostrando di essere validamente alternativi a partire dai programmi e convincendo i cittadini che destra e sinistra non sono la stessa cosa, che la politica non è tutta uguale, che i programmi sono e devono essere diversi e non sovrapponibili. L’alternativa si costruisce evitando le contraddizioni, garantendo coerenza tra quanto si afferma e come si opera in mezzo alle persone, partendo dai bisogni materiali e dalle necessità di chi si trova indietro ed è in difficoltà. Come in passato, non aspettiamoci altra risposta, oltre la nostra».

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3 risposte

  1. Grazie ragazzi, persone sane per politica sana. Complimenti a Briccarello e Bosia. Buona fortuna per il vostro e nostro futuro.

  2. vorrei sottolineare anche le oltre 2500 preferenze di Fabio Isnardi del PD che qui in Valle Belbo è andato fortissimo. Insomma con i candidati giusti la sinistra può recuperare consensi e erodere parte dell’area dell’astensione elettorale

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