Asti: in Prefettura confronto sull’emergenza Covid-19
Si è tenuta mercoledì in Prefettura, convocata dal Prefetto Terribile, una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla quale hanno partecipato il Presidente della Provincia, il Sindaco di Asti accompagnato dal Vice Sindaco e dal Vice Comandante della Polizia Municipale, il Questore ed il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, i rappresentanti del Comando provinciale della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, nonché il Direttore f.f. del Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL-AT. Nel corso dell’incontro è stato esaminato lo stato della situazione sanitaria astigiana, attraverso l’analisi dell’andamento dei dati epidemiologici della provincia, nonché degli esiti dei controlli, affidati alle Forze di Polizia, volti ad assicurare l’efficacia delle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus.
Nonostante il quadro attuale non desti particolare preoccupazione, i presenti hanno convenuto sull’utilità di rivolgere, ancora una volta, un appello alla responsabilità, richiamando l’attenzione dei cittadini sulla necessità di continuare ad osservare scrupolosamente tutte le note misure precauzionali, tra le quali il mantenimento del distanziamento sociale di almeno un metro e l’uso attento e rigoroso della mascherina.
Si rammenta, in proposito, che il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 7 agosto scorso e il decreto del Presidente della Regione Piemonte n. 85 del 10 agosto scorso hanno confermato le cautele già previste in materia tema di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, prorogandone la vigenza fino al prossimo 7 settembre.
Le strategie sui campi nomadi
A seguire, è stata affrontata la questione relativa ai campi nomadi del territorio, con particolare riferimento alla problematica del conferimento dei rifiuti e del connesso, frequente sviluppo di roghi nelle adiacenze dei predetti insediamenti.
Nell’occasione, sono state analizzate le strategie già elaborate al fine di contenere e prevenire l’abbandono abusivo di rifiuti e valutati i risultati della campagna di controlli finora effettuati, anche in vista della predisposizione di ulteriori iniziative, da sviluppare in modo sinergico e coordinato da parte dei vari attori istituzionali.
Le Forze di Polizia hanno confermato il costante impegno di uomini nel monitoraggio e nella repressione di ogni indebito comportamento, anche in considerazione dell’attuale stato di emergenza sanitaria e delle vigenti disposizioni a tutela della salute pubblica.
Il Tavolo sullo stabilimento Officine Cornaglia S.p.A.
Nel pomeriggio, in modalità videoconferenza, il Prefetto ha anche presieduto il Tavolo istituzionale convocato, su richiesta del Sindaco del Comune di Villanova d’Asti, per esaminare la problematica concernente lo stabilimento della Officine Metallurgiche Cornaglia S.p.A., sito in località Brassicarda di Villanova d’Asti, a seguito della decisione, recentemente resa nota da parte dell’Azienda, di abbandonare il sito e trasferire i 42 lavoratori ivi occupati, dapprima a Grugliasco e successivamente a Villarbasse.
Alla riunione hanno partecipato il Presidente della Provincia, il Sindaco di Villanova d’Asti, l’amministratore della Società Officine Metallurgiche Cornaglia, nonché i segretari territoriali delle OO.SS. FIM CISL e FIOM CGIL unitamente ad alcuni rappresentanti dei lavoratori.
Nel corso dell’incontro, l’azienda ha motivato la decisione di trasferire i lavoratori del centro di ricerca nell’ottica di un avvicinamento ai centri in cui vengono sviluppati i processi innovativi, evidenziando, peraltro, che il processo sarà graduale ed avverrà in quattro step, nel periodo intercorrente tra metà settembre e gennaio-febbraio 2021.
L’azienda ha manifestato la propria disponibilità ad individuare, anche attraverso successivi incontri, idonee soluzioni organizzative, che tengano conto delle specifiche esigenze dei lavoratori legati al territorio villanovese, assicurando loro le più ampie forme di flessibilità.
La Società ha, infine, fornito rassicurazioni circa l’intendimento di non abbandonare il territorio astigiano e di mantenere gli attuali livelli occupazionali che, anzi, potrebbero essere incrementati una volta completato il trasferimento nella nuova allocazione.