Le misure per affrontare l’emergenza idrica passano obbligatoriamente dal razionale utilizzo dell’acqua potabile per preservare i fabbisogni primari per uso alimentare, domestico ed igienico, vietando gli usi diversi come l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati, il lavaggio di cortili, veicoli privati, il riempimento di fontane e piscine.
«Il problema sono i consorzi rurali che servono molte cascine fuori paese – continua l’intervistato – molte di queste case “panoramiche” sono state acquistate da stranieri del nord Europa che molte volte non rinunciano alla piscina. Utilizzi copiosi mandano in crisi le fonti private e così siamo costretti ad intervenire in loro aiuto».
Le ordinanze, che attivano i controlli delle forze di polizia, prevedono sanzioni pecuniarie anche salate. Utenti avvisati.