L’ex assessore alle Finanze, Maurizio Lattanzio, contesta al sindaco la decisione di aver ceduto gratuitamente alla Regione l’immobile di corso Felice Cavallotti
Non tendono a placarsi le polemiche legate alla cessione dell’Enofila alla Regione, che dovrebbe iniziare la gestione a partire dal mese di dicembre.
L’ex assessore Maurizio Lattanzio, oggi consigliere di minoranza, in un’interpellanza pone l’accento sulla “fruttuosità dei beni pubblici immobiliari”, sancita da una legge dello stato, che cedendo la struttura a titolo gratuito verrebbe meno.
«La legge impone alle amministrazioni comunali di gestire il proprio patrimonio in modo da ottenere la massima redditività possibile – ha scritto Lattanzio della sua interpellanza – che pertanto non sarebbe in teoria ipotizzabile una cessione in uso a titolo gratuito del bene Ex Enofila se non forzando l’interpretazione della legge, e ipotizzando del tutto illegittimamente che il pagamento delle utenze possa considerarsi un corrispettivo e non un obbligo giuridico derivante dalla corretta applicazione delle norme sul comodato».
Inoltre, continua l’interpellanza «la Corte dei Conti in ipotesi analoga ha statuito che l’attività dell’amministrazione non può in alcun modo prescindere dai principi di economicità, trasparenza e pubblicità e che che l’ente possa in realtà concedere a terzi soggetti della pubblica amministrazione solo nell’ipotesi in cui il Comune sia totalmente esentato da qualsiasi onere di gestione e di manutenzione nessuno escluso».