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Ritorno al timone

Enoteca di Canelli, Andrea Ghignone è di nuovo presidente

«Le aziende sono in affanno, il reddito ad ettaro è troppo basso per garantire un futuro»
L’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana ha il suo nuovo presidente: Andrea Ghignone (foto), già titolare di questo incarico dal 2009 al 2016; laureato in giurisprudenza, funzionario della Regione Piemonte in aspettativa, sindaco di Moasca e presidente dell’Unione di Comuni “Filari e Castelli”.  L’enoteca conta circa 70 aziende vitivinicole sparse tra i Comuni di Canelli, Calamandrana, Cassinasco, Moasca e San Marzano Oliveto.

Accanto al Presidente ci sarà il direttivo composto da Silvio Ghione e Franco Penna, vicepresidenti, i consiglieri Ignazio Giovine e Piercarlo Merlino, Davide Lovisolo per il municipio di Calamandrana, Massimo Branda per quello di Canelli, Stefania Vidotto la referente della Regione Piemonte.

«Ci attendono sfide importanti per il futuro – ha commentato il presidente Ghignone –L’Enoteca di Canelli è una importante realtà ed il mio compito sarà rafforzare le sinergie già in atto con gli altri attori, penso alle Associazione del Canelli e del Nizza, alla Strada del Vino Astesana ed all’Enoteca di Nizza. Penso sia necessario fare squadra; purtroppo in questi anni non sempre è stato possibile in quanto il territorio non ha saputo cogliere il cambiamento. Le nostre aziende vitivinicole sono in affanno, il reddito ad ettaro è ancora troppo basso per garantire un futuro adeguato alle nuove generazioni.

Compito dell’Enoteca è attuare strategie di cooperazione finalizzate a valorizzare le filiere produttive locali, a rafforzare i mercati locali a incrementare processi di economia circolare e riduzione degli sprechi, a promuovere il consumo consapevole e la sicurezza alimentare e favorire la vendita diretta. Sono questi gli obiettivi che sostiene anche la Regione Piemonte con il bando aperto; sono convinto che ogni realtà sia individuale che collettiva, per sopravvivere ed avere successo, debba saper guardare lontano, porsi le giuste domande e cogliere tempestivamente i cambiamenti in atto».

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