Entro l’estate l’intera linea ferroviaria Asti-Chivasso sarà nuovamente funzionante. A darne l’annuncio l’ing. Luigi Francesco Cantamessa, direttore generale della Fondazione FS, nel suo intervento in videoconferenza da Roma al convegno tenutosi a Chivasso, promosso dal Co.M.I.S. e dal circolo “La nostra collina”, che aveva avviato nella primavera 2021 una raccolta di mille firme per la riapertura della ferrovia sospesa da luglio 2011.
Obiettivo dell’incontro, che ha visto una grande partecipazione, sia in presenza che on line, era sensibilizzare gli organi governativi sull’importanza della tratta per la mobilità dei cittadini delle colline dell’Oltrepo chivassese e dell’Astigiano e non solo per il transito di treni storici. Numerosi gli interventi di politici ed esperti, susseguitisi per quasi quattro ore, che hanno fatto il punto sui lavori di ripulitura e bonifica del sedime ferroviario e delle aree di pertinenza delle stazioni, resi possibili da Fondazione FS e Rete Ferroviaria Italiana, che proseguono celermente e permetteranno il completamento in largo anticipo rispetto ai tempi previsti.
«La riattivazione della linea Chivasso-Asti – ha sottolineato il consigliere regionale Gianluca Gavazza – risulta essere un nodo di fondamentale importanza per la mobilità del territorio chivassese, tra Chivasso e Brozolo, e di quello astigiano, tra Robella e Asti. Dobbiamo mettere da parte i campanilismi di ogni comunità e fare un lavoro di squadra nell’interesse dei nostri territori. La ferrovia è utile per garantire la mobilità dei cittadini dalle aree rurali interne verso i grandi centri, soprattutto in un’ottica sanitaria e di istruzione. Si tratta di una battaglia culturale con una visione per il futuro, atta a far vivere le nostre terre alle prossime generazioni». Fulvio Bellora, responsabile del Co.M.I.S., e Angelo Porta, vicepresidente regionale di Legambiente, hanno ribadito l’importanza della tratta per il servizio ordinario, oltreché per agevolare gli spostamenti di studenti e lavoratori, anche per snellire il traffico automobilistico e ridurre conseguentemente l’inquinamento.
«I lavori in corso – ha commentato l’ing. Cantamessa – sono tangibili, non sono parole, non sono dichiarazioni, sono operatività affidata ad imprese tramite Rete Ferroviaria Italiana, socio della Fondazione delle Ferrovie dello Stato. Potete vedere Montiglio, ad esempio, o altre stazioni nella bellezza in cui l’ingegner Sutter ai primi del Novecento le concepì, potete rivedere i binari, potete rivedere le opere d’arte che ancora, ripulite, testimoniano una bontà del progetto che, a cent’anni di distanza, non è minimamente intaccata. Quello che stiamo facendo nell’ambito della Fondazione è una riattivazione turistica, questa modalità ha avuto un ritorno ottimo in ogni parte d’Italia ove si sia attivato un servizio di questo genere. La riapertura di una ferrovia a scopo turistico non preclude in nessuna maniera il suo pieno utilizzo al trasporto pubblico locale, anzi quando il binario, le infrastrutture, i ponti, le gallerie e tante altre sovrastrutture dell’esercizio ferroviario funzionano per il turismo, con un upgrading tecnologico possono servire a qualsiasi scopo». Il convegno può essere riascoltato su Facebook alla pagina del Co.M.I.S.